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Impotenti esistenziali

Regia di Giuseppe Cirillo vedi scheda film

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La recensione su Impotenti esistenziali

di chinaski
2 stelle

Colpito da un improvviso attacco di delirio di potenza il Dottor Cirillo decide di manifestare il suo pensiero attraverso il mezzo cinematografico (che, visti i risultati, rimane un perfetto sconosciuto) per spiegare in cosa consista l’amore e il sesso, dando preziosi suggerimenti sulle dinamiche dei rapporti di coppia. Riunisce accanto a sé un cast attoriale di stravagante originalità (Alvaro Vitali, Sandra Milo, Don Backy, Tinto Brass – uomo di grande intelligenza ormai sprofondato nell’anticonformismo più becero) e riempie i suoi seminari della meglio gioventù italica, un campionario assortito che dimostra il livello culturale e intellettuale del nostro Paese. Il dottor Cirillo sembra saperla lunga sull’arte dello scopare e le sue applicazioni pratiche e trova un notevole riscontro tra i suoi molti (purtroppo giovani) adepti, che accolgono le sue illuminanti parole come fossero perle di saggezza, capaci di aprire le loro menti corrotte da una società che non è più in grado di stare dietro ai bisogni emotivi delle persone.
Parlare di sintassi filmica, regia, montaggio, sceneggiatura, dialoghi, luci e messinscena sembra davvero fuori luogo per l’operazione compiuta dal Dottor Cirillo, si potrebbe invece analizzare questo colorito esperimento filmico da un punto di vista psicologico, nel tentativo di penetrare nei meandri di una mente capace di partorire (dimenticando sia la vergogna che la dignità) un prodotto audiovisivo di tale fattura.
La cosa che annichilisce veramente è il trovarsi di fronte ad una serie più o meno grande di vuote sciocchezze che vorrebbero organizzarsi in un sistema di pensiero. Forse è addirittura desueto stupirsi davanti a queste manifestazioni lessicali e mentali che da tempo strutturano la base dell’educazione catodica della nostra nazione, ma rimane la voglia di opporsi, di resistere a questa barbarie culturale. Senza sorridere e senza fare finta di niente.


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