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Nine

Regia di Rob Marshall vedi scheda film

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La recensione su Nine

di supadany
4 stelle

La missione era improba, volenti o nolenti i richiami, e quindi il confronto, al capolavoro di Federico Fellini ci sono per cui si partiva già sconfitti in partenza, ma almeno si poteva salvare qualcosa ed invece l’opera di Rob Marshall affonda su tutta la linea non trovando nemmeno casualmente soluzioni in grado di far apprezzare il suo lavoro anche senza richiamare al paragone diretto, ma solo vedendo il film per quello che è.

Guido Contini (Daniel Day-Lewis) è un famoso regista che dopo alcuni grandi successi viene da un periodo in cui l’ispirazione pare averlo abbandonato.

E così quando comincia a lavorare al nuovo film con i suoi collaboratori finge di avere delle idee che in realtà non ha, mentre le tante donne che gravitano attorno a lui, dalla moglie (Marion Cotillard), all’amante (Penelope Cruz) e alla musa (Nicole Kidman) non fanno nient’altro che complicargli le cose.

Anche dimenticandoci del film di Fellini, il che comunque non è così facile per tanti motivi, quest’opera di Marshall paga pegno e non colpisce nemmeno nel momento in cui sfodera i suoi (presunti) assi nella manica, ovvero le coreografie che gli avevano permesso grazie a “Chicago” di farsi strada e un nome.

Infatti anche in questi, numericamente parlando non pochi, spezzoni non si vede niente di così apprezzabile, anzi, infilati più volte all’interno di una “non storia”, che nasce senza sincera ispirazione e motivazione, lasciano proprio il tempo che trovano.

E quel poco che vi è intorno rimane quasi sempre impalpabile, un tourbillon di belle donne che ruotano attorno ad un perno che nonostante la presenza di quello che è, secondo me, il miglior attore oggi su piazza rimane sempre debole e poche volte convincente.

Ed anche per questo il film mi sta un po’ antipatico, infatti Daniel Day-Lewis centellina le sue presenze e quando, per fortuna raramente, capita di vederlo in un panorama così infelice, si aggiunge alla delusione anche una sorta di rabbia per il suo gettone sprecato.

Francamente faccio fatica a trovare qualcosa da salvare, anche la componente glamour non è sospinta con successo (tanti bei volti che raramente trovano una collocazione a loro consona) e così rimane un’operazione ardita, portata avanti senza cognizione di causa, trasformando un progetto ambizioso (alto budget a disposizione e tutti in coda per parteciparvi) in una debacle sotto tutti gli aspetti (anche quello economico).

Delusione totale.  

Su Rob Marshall

Se da lui non ci si poteva aspettare una profondità consona al caso, è altrettanto vero che dal punto di vista scenico poteva offrire molto di più.
A dir poco deludente.

Su Daniel Day-Lewis

Come al solito ci mette tutto se stesso (è arcinota la sua ferrea preparazione di ogni personaggio debba affrontare), risulta oltremodo calato nella situazione, ma più di tanto non può fare nemmeno un "mostro" sacro come lui.

Su Nicole Kidman

Abbastanza viva, ma alla resa dei conti non troppo convincente (più che altro per colpe altrui).

Su Kate Hudson

Non lascia una gran traccia di se.
Sono sempre più lontani i tempi sbarazzini di "Almoust famous".

Su Penélope Cruz

Appariscente e provocante, almeno ci prova.

Su Judi Dench

Out of contest.

Su Marion Cotillard

Come sempre le basta uno sguardo per incantare, anche se non è certo il film migliore per innamorarsi di lei.

Su Stacy Ferguson

Discutibile.

Su Sophia Loren

Sufficienza di stima.

Su Martina Stella

Così così.

Su Elio Germano

Sprecatissimo.

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