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La locanda della sesta felicità

Regia di Mark Robson vedi scheda film

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La recensione su La locanda della sesta felicità

di toal26
6 stelle

Come direbbe Edoardo Bennato: "Benvenuti alla fiera dei buoni sentimenti". Ma in fondo, perché no? Se Ingrid Bergman regge con la sua bravura, bellezza e leggerezza quasi tutto il peso del film, se la storia, pur drammatica, scorre bene concedendo anche qualche sorriso, se alcuni dei personaggi comprimari si fanno notare e lasciano il segno (due fra tutti, il cuoco Yang e l'ex carcerato Li, tra l'altro interpretato da Burt Kwouk, l'indimenticabile Cato nei film della Pantera Rosa di Blake Edwards), allora il film si lascia vedere volentieri. E si può passare sopra anche ai suoi limiti come la scarsa fedeltà storica (la missionaria Gladys Aylward è realmente esistita e le differenze con la sua vicenda reale sono tante), abitudine consolidata a Hollywood e non solo, e all'eccessiva lunghezza. 

La Cina ricostruita tra le montagne del parco naturale di Snowdonia nel Galles settentrionale è credibile e suggestiva, soprattutto nelle sequenze della marcia dei bambini.

La pellicola è tratta dal romanzo The Small Woman di Alan Burgess, il quale tra l'altro collaborò con Ingrid Bergman alla stesura della sua autobiografia Ingrid Bergman: My Story, uscita nel 1972.

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