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The Decline of Western Civilization Part II: The Metal Years

Regia di Penelope Spheeris vedi scheda film

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La recensione su The Decline of Western Civilization Part II: The Metal Years

di movieman
6 stelle

Attitudine, prospettive, successo, soldi, sesso, droghe, alcol: di questo e altro parlano alcuni protagonisti del “metal” anni ’80 in questo documentario che vuole fare un po’ il quadro della situazione, senza fare la morale o dare giudizi, ma semplicemente prendere atto, senza eccessive pretese. Anzi, semmai ad uscirne male è la rappresentante di un ridicola associazione anti-heavy metal (sulla falsariga di quella fondata da Tipper Gore, moglie di Al Gore, nel 1985, il famigerato PMRC) cui sono dedicati pochi minuti. A parte questo, ci si concentra sull’allora dominante hair/glam metal (Poison, Aerosmith, Kiss, Faster Pussycat, Odin, London,…), ma fanno capolino anche i Motörhead e c’è spazio anche per i Megadeth (i soli esponenti del filone “thrash”, altrettanto importante, ma qui trascurato). I loro pensieri sono intervallati da performance musicali non integrali. Non solo, si cerca il più possibile di dare voce anche a groupies e musicisti sconosciuti, alle prime armi, che mostrano, perlomeno a parole, tenacia, grandi ambizioni e volontà di emergere (la cosa fa quasi tenerezza, ma non bisogna dimenticare che erano tempi pre-P2P: con la musica si poteva ancora diventare qualcuno, fare soldi e, perché no, diventare milionari). La prima parte, uscita nel 1981, è dedicata alla scena punk, così come la terza del 1989, a chiudere questo trittico della regista Penelope Spheeris.

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