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Teza

Regia di Hailé Gerima vedi scheda film

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La recensione su Teza

di supadany
8 stelle

VOTO : 6/7.

Pellicola dolorosa e trasportata che, nel seguire i quarant’anni di vita del personaggio centrale, costruisce la storia di una nazione, l’Etiopia, in cui il passato ed il futuro si intersecano, virando inevitabilmente sempre sul negativo, nonostante i cambiamenti e le promesse (la rivoluzione sostituisce una dittatura con un’altra se possibile pure più violenta), purtroppo sempre mancate.

E c’è anche spazio per tirare le orecchie a quell’Europa xenofoba che non riesce, e forse non può proprio, capire, ma che anzi si accanisce sulla sfortuna di chi se la passa peggio.

Così abbiamo davanti agli occhi un ritratto impietoso di un popolo, tra un reclutamento forzato dei giovani maschi per combattere una guerra di nessuno, l’incapacità degli individui di uscire da una situazione impossibile (la mancanza di una formazione culturale compiuta incanala le esistenze in un imbuto), fughe forzate dei cervelli (mal visti proprio perché in grado di fare un passo oltre), poi mal accolti anche nei nuovi lidi.

Più che una vita insomma è un vero inferno, una cartolina disillusa su una nazione ma anche su un intero continente, l’Africa, che merita una visione.

Certo un film documento non facile, la visione supera di slancio le due ore, e personalmente, pur avendolo apprezzato, qualcosa, soprattutto nella prima parte, affascinante, ma anche un po’ dilatata e più comlicata da recepire, non funziona a livello assoluto.

Vizi di forma (o magari quallità che non ho saputo recepire appieno) comunque secondari, il contenuto è materia assolutamente centrale, e su questo mi pare difficile dissentire, per cui il giudizio complessivo non può che essere sostanzialmente positivo.

Su Hailé Gerima

VOTO : 6/7.
Riesce a trasmettere tanto e con una certa misura espositiva.
Parte un pò piano, il minutaggio totale si poteva leggermente smussare, per il resto la prova è buona e degna di menzione.

Su Aron Arefe

VOTO : 6,5.
Discreta, o quasi buona, interpretazione, manifestando la forza d'animo del suo personaggio, ma anche il suo dolore.

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