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Ca$h

Regia di Eric Besnard vedi scheda film

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La recensione su Ca$h

di hupp2000
8 stelle

Nel cinema francese, la commedia in salsa poliziesca, gangsteristica o d’azione  ha origini lontane. Vi si sono cimentati giganti come Jean Gabin, Lino ventura, Bernard Blier o Philippe Noiret, spesso sorretti dai dialoghi inimitabili di Michel Audiard. Qui, non siamo di fronte a figure mitiche di quel calibro, ma “Ca$h” è secondo me un film decisamente riuscito, con alcune sequenze e situazioni addirittura esilaranti. In primo luogo, non credo di aver mai assistito ad una tale quantità di colpi di scena nell’arco di poco più di un’ora e mezza. Rischiano anzi di essere troppi, ma ci si fa prendere la mano e si finisce con il provare un piacevolissimo capogiro. Mi vengono in mente altri due film davvero ricchi di soprese: l’argentino “Nove Regine” di Bielinsky e lo statiunitense “la Casa dei Giochi”  di Mamet. Qui, il ritmo è ancor più sostenuto, perché coadiuvato da soluzioni registiche degne di nota: uso dinamico e non eccessivo dello split screen, scene che vanno “avanti veloce” o “indietro veloce”, qualcuna al rallentatore, concisione delle scene d’azione che in molti film mi annoiano per l’eccessiva durata. Mi unisco poi all’opinione di  mc 5 per quel che riguarda la colonna sonora. Se questo genere di cinema è spesso debole dal punto di vista musicale, in “Ca$h” l’omaggio all’organo hammond è di per sé un valore aggiunto e un’idea davvero felice. Anche se in presenza di una sceneggiatura tanto robusta, ma di poche parole, il gioco d’attori  non è di capitale importanza, desidero esprimere qualche considerazione su alcuni interpreti della pellicola. Devo ammettere di non aver mai provato grande simpatia nei confronti di Jean Dujardin, giovane attore resosi molto popolare in Francia tra il 1999 e il 2003, grazie ad una striscia televisiva quotidiana di pochi minuti (“Un gars, une fille”), che serviva da traino per il TG delle 20,00 dell’emittente pubblica France 2. Con la televisione arrivano la notorietà e ben presto il cinema, con alcuni film che non rientrano però nei miei generi preferiti: commediole sui trentenni di oggi, come in molto cinema italiano di questi anni, qualche action movie e qualche film di spionaggio, che non lasciano certo il segno. La popolarità, però, non gli fa difetto: oggi Dujardin è uno degli attori più pagati del cinema d’Oltralpe. Detto questo, la sua recitazione in “Ca$s” è accettabile e meno stereotipata del solito, complice – come ho detto – una trama a dir poco incalzante. Nel film ci sono però anche due co-protagonisti, che sovrastano letteralmente Dujardin: Jean Reno, perfetto nel ruolo di boss elegante e tutto d’un pezzo; e François Berléand, entrato ormai nell’Olimpo del cinema francese e purtroppo ancora poco conosciuto in Italia. Infine, segnalo la prova positiva di Valeria Golino. Bella come sempre, questo è  ovvio. Brava non lo è sempre e questo urolo non richiedeva certo uno sforzo sovrumano. La sua carta vincente, secondo me, resta la sua voce, roca e sensuale, riconoscibile tra mille. Mi ricorda il piacere che provavo da ragazzo ascoltando la voce dell’allora giovanissima Claudia Cardinale. Nella versione originale del film, la Golino non è doppiata e fa girare ancor più la testa. Mi sono dilungato troppo, entrando in realtà poco nel merito del film. Basterà dire che condivido quasi alla lettera l’eccellente recensione del già citato mc 5, che ringrazio.

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