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Sex List - Omicidio a tre

Regia di Marcel Langenegger vedi scheda film

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La recensione su Sex List - Omicidio a tre

di mc 5
6 stelle

Non sono d'accordo con chi ha stroncato in toto questo film (e già c'è stato qualcuno in rete che lo ha fatto...). Diciamo piuttosto che in questa pellicola esiste una parte buona (purtroppo in gran parte rimasta nella penna e nelle intenzioni dello sceneggiatore, tale Mark Bomback) e un'altra parte decisamente sprecata e banalizzata. Sulla carta il soggetto era di quelli che mi arrapano solo a sentirne accennare (il trailer mi aveva preso benissimo). Pensate un pò: un oscuro ed anonimo contabile si trova (per tutta una serie di circostanze che più avanti illustrerò) ad essere coinvolto in un complotto da incubo, che prende origine dal richiamo irresistibile di una serie di incontri con prostitute d'alto bordo; il nostro protagonista è incredulo ma (e come dargli torto?) sfrutta l'occasione e consuma innumerevoli rapporti con queste donne misteriose che "qualcuno" sembra porgergli su un piatto d'argento. Finchè non si rende conto di esser capitato al centro di un inarrestabile gioco di morte. E che ormai è troppo tardi, lui c'è dentro fino al collo e il meccanismo non si può fermare. Il contabile realizza ben presto che l'autore di questa infernale messinscena è un oscuro personaggio che lui aveva conosciuto per caso pochi giorni prima...un tizio che, millantando ogni tipo di credito e di risorsa, lo aveva quasi plagiato e che poi si era allontanato per motivi di lavoro. In realtà si tratta di un delinquente assassino che vive sulla pelle degli altri, perpetrando truffe diaboliche ai danni di anonimi sprovveduti come -appunto- il nostro disgraziato contabile, un bersaglio evidentemente scelto con cura. E questo è solo l'inizio del film. Che ve ne pare? Non so voi, ma a me un soggetto del genere fa venire l'acquolina in bocca. Ma, attenzione, proprio per il carico di promesse che una tale torbida vicenda porta con sè, la delusione è dietro l'angolo. Infatti, capita che un regista incerto alla sua prima esperienza e probabilmente non dotato di sufficiente personalità, riesca a neutralizzare in buona parte il fascino intrigante di questa vicenda. Gli incontri sessuali del protagonista sono girati male, con faciloneria e grossolanità ed inoltre gli sviluppi finali della storia lasciano qualche perplessità, con tutta una serie di mosse e contromosse dei due protagonisti piuttosto discutibili, troppo giocate sul filo della continua rivalsa fra i due: il che, se voleva alimentare suspense e colpi di scena, non è che abbia portato a casa un gran risultato. Ma i difetti principali, a mio avviso, sono ancora altri: 1) il regista proviene dalla pubblicità e, come volevasi dimostrare, su buona parte del film domina un fastidioso sapore di "patinato" 2) la travagliata storia d'amore tra il contabile e una delle prostitute è scritta piuttosto male, e il personaggio di lei (centrale) fa acqua, è definito psicologicamente dalla sceneggiatura in modo insoddisfacente ed incompiuto. Con tutto ciò, devo però ammettere che il film ha una partenza azzeccatissima, nell'esprimere tutta la stupefatta inquietudine con cui il protagonista accoglie questa "svolta" che pare piombare eccitante in una vita totalmente grigia come la sua. E veniamo al pregevole cast. Il contabile è un ottimo Ewan Mc Gregor, perfetto nel ruolo di questo timido ragioniere prigioniero di un incubo. Nella parte di chi ha ordito tutto ciò troviamo un grandioso Hugh Jackman, mefistofelico ed odioso quanto basta (per inciso, Jackman appare accreditato anche fra i produttori del film). Ma vorrei spendere due parole in più per la bella Michelle Williams. Fin dalla sua prima apparizione nel film, mi son chiesto chi fosse quella bella fanciulla bionda e dove l'avessi già vista recitare. Una volta tornato a casa, ho fatto le mie indagini su internet e ho scoperto che la Williams ha già lavorato con registi del calibro di Wim Wenders e Ang Lee, ma le cronache si sono occupate di lei soprattutto in quanto ex moglie del compianto Heath Ledger nonchè madre della piccola Matilda. Fra l'altro la stessa Williams fa ora coppia col regista Spike Jonze, il quale è reduce a sua volta da una fallimentare relazione con Sofia Coppola. Scusate questa (per me inconsueta) parentesi gossip, ma era solo per trovare conferma alla mia impressione che questi divi del cinema paiono accoppiarsi sempre e soltanto fra di loro. Tornando al film, ne conservo un ricordo ambivalente, e non saprei francamente se consigliarne o meno la visione...Sintetizzando, potrei consigliarlo per il piacere di vedere due ottime performance di McGregor e di Jackman, ma tenendo conto (soprattutto per coloro che, come il sottoscritto, hanno un debole per il filone "thriller-torbido") che nel suo genere il film riserva qualche delusione. Ah, quasi dimenticavo un importante cammeo, Charlotte Rampling, la quale conferma intatto il suo fascino, eroso solo in piccola parte dall'avanzare degli anni. Da segnalare, infine, la solita furbizia da due soldi dei titolisti italiani: il titolo originale ("Deception", inganno) sintetizzava benissimo il senso, ma i soliti "furbetti del cinemino" lo hanno voluto ribattezzare "Sex List", così, giusto per accalappiare anche un pubblico alla "Basic Instinct"...
Voto: 6 +

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