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This Is England

Regia di Shane Meadows vedi scheda film

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La recensione su This Is England

di lao
8 stelle

"LA SOCIETA' NON ESISTE".
Shaun ( Thomas Turgoose) ha  dodici anni,  condivide con gli amici skinead l’esperienza devastante del tradimento e la venerazione per la bandiera di San Giorgio:. un brandello di stoffa che nella pellicola di Maedow riveste il ruolo di simbolo del raggiro perpetrato dall’ideologia e dalla politica ai danni di un Paese che in quella medesima icona si riconosce. Le vittime dell’inganno abitano le periferie povere, là dove, se la lingua dello Stato della scuola e della chiesa è idioma incomprensibile, l’oratoria spicciola di rozzi demagoghi in Jaguar chiama alla battaglia contro l’immaginario nemico straniero: “la società non esiste” è il celebre aforisma della Thatcher,  ossia fare parte di un popolo non significa altro che coabitare nello stesso suolo e perseguire ciascuno il proprio “particolare”, inchinandosi alle legge del più forte.  
 “This is England” fornendo il supporto di una descrizione concreta alla  definizione teorica della Lady di ferro, evocata più volte dalla scritte sui muri, mette in luce le condizione obbligate nelle quali si diventa precocemente adulti nell’Inghilterra degli anni 80’: del padre di Shaun, morto nella guerra contro l’Argentina per le Falkland, costata agli inglesi lacrime e sangue, sono rimaste solo fotografie, Shaun ne soffre la mancanza; Woody ( Joe Gilgum), il leader di un gruppo di innocui skinead, lo prende sotto la sua protezione e lo fa diventare uno di loro; l’arrivo di Combo( Stephen Graham), un duro  appena uscito di prigione, provoca una lacerazione profondo all’interno del gruppo e le conseguenze saranno atroci. Maedow, anche sceneggiatore del film, rifiuta la condanna pregiudiziale del “razzista” e scava a fondo nelle ragioni intime, personali,  del fanatismo: alla radice di ogni scelta sbagliata c’è la ferita mai sanata di un tradimento. Abbandono ed emarginazione  legano, al di là dell’ostilità iniziale, l’orfano Shaun, il giovane di colore,  l’obeso e la ragazza sgraziata: basta un’occhiata al tunnel scavato in mezzo al cemento e alle lattine vuote dove passano la giornata seduti sul marciapiede stretto per comprenderli;  eppure  per loro stare insieme è gioco, allegria, calore umano.   Sono scene in fondo toccanti, perché inaspettate dato il contesto,  quella in cui ballano tutti insieme abbracciati o quelle in cui Shaun e l’innamorata esplorano un’intimità mai conosciuta.  Nella rabbia incontrollabile di Bolo c’è invece la povertà disperata e la delusione d’amore: ama da sempre Lol (Wichy Mac Clure) ora fidanzata di Woody, con lei ha passato le uniche ore belle della sua vita di privazioni,   ma lei non lo ricambia.. Un’umanità dunque smarrita, incolpevole, che si salva o si perde, che si regge dove può per tenersi in piedi: in quel paesaggio degradato arrivano attraverso gli schermi della TV le immagini dei Grandi Statisti, la causa ultima dei conflitti e della violenza; loro lì sono invisibili, abitanti di un altro pianeta, a cui, chissà se e quando,  la Storia presenterà  il conto. Per una bandiera che sventola, ce n’è sempre una che galleggia sul fondo dell’Oceano. Per confronti e percorsi culturali suggeriti dal film cfv mio blog: http://spettatore.ilcannocchiale.it/post/2674991.html
 

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