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Centravanti nato

Regia di Gian Claudio Guiducci vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Centravanti nato

di hallorann
8 stelle

CENTRAVANTI NATO è la storia di Carlo Petrini, ex centravanti di serie A, nato a Monticiano in provincia di Siena nel 1948, si trasferì con la famiglia a Genova all’età di dieci anni e lì cominciò la sua attività agonistica nel Genoa. Era una giovane promessa, conosce le prime pratiche di doping per non sentire la fatica e i trucchi per sviare l’antidoping, arriva al Milan di Nereo Rocco e si fa largo tra Sormani e Hamrin. In seguito un paio di infortuni non lo fanno decollare a dovere, va al Torino vince la Coppa Italia, poi a Varese, Catanzaro e nel ’74 alla Ternana, in serie A, e infine alla Roma. Gioca due gran bei campionati nella capitale, dove conosce Massimo Cruciani…

 

locandina

Centravanti nato (2007): locandina

Petrini è, come si dice in gergo calcistico, un mercenario che passa da una squadra all’altra. Nel ’79-80 a trentadue anni passa al Bologna e farà il vice del bomber Beppe Savoldi. Nell’ambiente si sapeva che si scommetteva sulle partite, però il tuttofare romano Cruciani e Alvaro Trinca hanno in mano il calcio scommesse. Era pratica “normale” aggiustare le ultime 4-5 partite del campionato, accordarsi tra società, ma i due loschi figuri pensano bene di truccare tutto il campionato elargendo i benefici milionari a presidenti di società e soprattutto ai giocatori. Petrini è la testa di ponte tra Cruciani e compagni di squadra disponibili a scommettere e vendersi le partite. In un Bologna-Juventus del 13 gennaio 1980 la “vecchia signora” è nelle zone basse della classifica, Bettega a nome della società si accorda per il pareggio e nonostante alcuni brividi pareggio sarà. E ancora un Bologna-Avellino in cui Cruciani e Trinca tramite il solito Petrini coinvolgono 5 giocatori felsinei e tutto l’Avellino per un pareggio e 50 milioni da spartirsi, stavolta una casualità o la semplice voglia di vincere ebbero la meglio. E' da situazioni come questa e dunque da ingenti perdite di denaro che Cruciani presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, sostenendo di essere stato truffato. Di lì a poco scoppia lo scandalo calcio scommesse con irruzioni negli stadi della Guardia di Finanza, arresti eccellenti, clamorose retrocessioni (Milan e Lazio), stelle come Paolo Rossi coinvolte, il Bologna viene penalizzato di 5 punti e Petrini squalificato per tre anni. La vittoria ai Mondiali del ’82 e i gol proprio di Pablito Rossi amnistieranno tutti. E la Juve? Graziata per degli strani inghippi ma non sarà un mistero negli anni a venire. Petrini, intanto, a metà anni ottanta precipita in debiti e amicizie sbagliate, scappa in Normandia, il suo nome torna alla ribalta nel ’95 quando il terzo figlio Diego, calciatore delle giovanili della Sampdoria è ammalato di tumore al cervello, vuole incontrarlo prima di morire. L’ex attaccante pieno di rimorsi e con un glaucoma agli occhi, causato dall’abuso di farmaci più o meno leciti, rientra al suo paese nel ’98 e scrive un’autobiografia shock “Nel fango del Dio Pallone” in cui smitizza e denuncia il marcio del calcio attraverso il racconto della sua vita. In seguito egli scriverà molti altri libri sui mali dello sport preferito dagli italiani, non solo con l’intento di denuncia (non per invidia o rivalsa) ma soprattutto per non dimenticare le decine  di giocatori morti troppo giovani o che si sono ammalati e purtroppo continuano ad ammalarsi a causa del doping. Un mondo omertoso quello del calcio che infatti al povero Petrini – oggi molto malato – non gliel’ha perdonata e da quando scrive gli ha fatto il vuoto intorno.

 

Il documentarista Gian Claudio Guiducci narra la vicenda di CENTRAVANTI NATO con la voce cavernosa del protagonista, avvolto nel fumo perenne delle sue sigarette, le testimonianze dell’amico Roberto Rosselli, le conferme dell’ex compagno di squadra Spinozzi, e poi Paolo Rossi, Rino Tommasi e tanti altri. Stile asciutto e poche concessioni alla retorica, immagini di repertorio, articoli e titoli di giornali, figurine Panini, belle musiche del compositore colombiano Santiago Lozano. Importanti gli interventi del regista teatrale Giulio Baraldi e dell’attore Alessandro Castellucci, i quali dal primo libro hanno tratto uno spettacolo che con coraggio ha diffuso e ampliato il messaggio del suo autore. “Il Dio pallone spesso rotola nel fango…” recita Castellucci. Toccante e carico di disillusione il passaggio in cui l’attore dice che ciò che hanno fatto i giocatori (e si è continuato a fare anche di recente aggiungo io) non l’hanno fatto contro di loro etc. ma ai ricordi dei ragazzini, ai pomeriggi trascorsi davanti a una radiolina o sugli spalti di un campo di pallone. E questo brucia più di qualunque altra cosa.

 

Centravanti nato (2007): Trailer italiano

 

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