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Die Hard. Vivere o morire

Regia di Len Wiseman vedi scheda film

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La recensione su Die Hard. Vivere o morire

di mc 5
8 stelle

Nel suo genere ("action movie") un film ESEMPLARE. Una perfetta macchina per produrre adrenalina che ti impedisce di annoiarti per nessuno dei 130 minuti della durata. Il nostro uomo è stanco di azioni impossibili, non ne fa mistero, e non è piu' un ragazzino, eppure non si tira indietro quando c'è da sistemare una bazzecola tipo salvare gli Stati Uniti dalla distruzione. Il detective John Mc Clane fa cose da pazzi nel film, cose demenziali da un punto di vista razionale, ma sarebbe stupido puntare il dito su questo aspetto, dal momento che ad un action movie si richiede solo efficacia visiva, in un susseguirsi di inseguimenti, botti ed esplosioni. E a questo punto la plausibilità va a farsi benedire perchè è l'ultima cosa di cui preoccuparsi. Le azioni sono spettacolari, il ritmo è forsennato: ecco ciò che conta. E in questo senso il regista Len Wiseman rasenta la perfezione. Anzi, credo proprio che in fatto di action movie da intrattenimento, oggi sia impossibile fare di meglio. Il personaggio Mc Clane è indovinato; pur senza esagerare in sfumature (resta pur sempre film di pura evasione) Willis dà vita ad un poliziotto di fatto imbattibile ma tuttavia coi suoi lati dolenti e vulnerabili, col fisico un pò acciaccato di un over 50enne su cui i segni dell'età cominciano ad evidenziarsi, rude e burbero, spesso sbrigativo, ma che con la figlia peperina diventa un agnellino. Insomma, per una cine-fiction è un gran bel personaggio, alle prese con combattimenti estremi e sempre piu' spettacolari, ma sempre senza mai abbandonare il gusto per lo humour, il commento ironico, la battuta salace, il ghigno sarcastico. In effetti alcune azioni sono stupefacenti per spettacolarità, talmente perfette che finisci per dimenticare la loro assurdità. Qualche esempio? beh, un duello al cardiopalma fra un autotreno e un aereo da guerra...gente che si mena all'interno di un SUV che si ritrova incastonato dentro un ascensore...una macchina della polizia sparata come un missile contro un elicottero in volo per poi colpirlo e distruggerlo (!!). Eh sì, proprio giusta la definizione che ho letto in rete: "un film che soddisfa le attese dei ragazzoni di ogni età". La vicenda narrata non è il massimo dell'originalità: un gruppo di terroristi all'avanguardia tecnologicamente sfida l'FBI e tutta la Nazione, con l'obbiettivo di mandare il tilt tutto il sistema informatico americano creando il caos totale. E l'FBI reagisce proprio sul piano della sfida tecnologica, avvalendosi della consulenza di un giovanissimo hacker (inizialmente coinvolto a sua insaputa nel folle progetto) che il detective Mc Clane ha il compito di "custodire" da coloro che vorrebbero vederlo morto. Il tutto in un crescendo di senso catastrofico, e con tante di quelle auto distrutte che alla fine se ne perde il conto. Eppure, c'è un elemento interessante che affiora tra un botto e l'altro: il proporre come elemento portante del film la continua sfida tra Umanità e Tecnologìa, fra Cuore e Cervello. Infatti: se è vero che la faccenda si risolve con l'aiuto del giovane hacker, è pur vero che il fattore umano, rappresentato dai muscoli e dalla grinta di Mc Clane-Willis, resta fondamentale. E questa sfida si manifesta anche nei frequenti e divertenti battibecchi fra l'hacker e Willis: proprio due mondi diversi ed opposti; da una parte il saputello-techno e dall'altra il poliziotto legato ad un'altra epoca e forse incapace di rapportarsi ad una tecnologìa che gli sfugge di mano (piu' o meno come succede al sottoscritto). Uno di questi battibecchi in particolare è clamoroso, col giovane che chiede a Willis se almeno sa chi sono i Cure o i Pearl Jam, mentre Bruce sembra esaltarsi solo quando spara col volume a palla i Creedence Clearwater Revival !!! E concludiamo col cast. Willis è un attore intramontabile. Ormai l'icona di sè stesso. Ed è proprio in quanto tale che Tarantino lo considera ormai un suo attore-feticcio. O che Rodriguez lo ha fortemente voluto nel suo "Planet Terror". Senza poi scordare le sue partecipazioni insolite, tipo quella (breve ma significativa) al piccolo film indipendente "Fast Food Nation". A proposito di Tarantino, nella parte della figlia di Willis, abbiamo una simpatica sorpresa: Mary Elizabeth Winstead, una delle indimenticabili girls di "Death Proof". Ma vorrei concludere con una nota super-cialtrona; in questo film c'è un dettaglio demenziale che non mi dà pace...In un piccolissimo ruolo piuttosto "muscolare" (benchè insignificante) appare un uomo che è già un piccolo fenomeno della tv italiana "minore": Edoardo Costa...E lo spettatore sconcertato si chiede: "ma uno che è diventato famoso -si fa per dire- col reality La Fattoria, uno che fa spesso l'ospite da Cucuzza o da Marzullo, ma che cazzo c'entra con un film come questo? E -soprattutto- chi cazzo ce l'ha messo e come diavolo ci è finito?". Misteri della fede.

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