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Piano, solo

Regia di Riccardo Milani vedi scheda film

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La recensione su Piano, solo

di barabbovich
10 stelle

"Riscoperto" da Walter Veltroni nel 2003 attraverso un saggio biografico intitolato "Il disco del mondo", il pianista Luca Flores è il protagonista della quarta fatica cinematografica di Riccardo Milani. Il lungometraggio firmato dall'ex-allievo di Nanni Moretti e sceneggiato con Ivan Cotroneo, Claudio Piersanti e Sandro Petraglia è una biopic assai poco convenzionale, che si concentra soprattutto sul tormento interiore di Flores assai più di quanto non si soffermi sulla vicenda artistica. Dotato di un talento innato, formatosi al conservatorio, Flores è stato una di quelle meteore che avrebbero potuto brillare assi più nel firmamento del jazz italiano se alcune vicende personali non ne avessero ineluttabilmente segnato la vita. Il film di Milani si sofferma sopratutto sul tormento per la morte della madre in un incidente stradale, quando Luca era ancora bambino. La trama biografica parte proprio da lì, da quegli anni dell'infanzia passati in Mozambico, per poi proseguire con il trasferimento a Firenze, la scoperta del jazz, i primi concerti, fettine di fama conquistate al fianco di due anime maledette del jazz come furono Massimo Urbani e Chet Baker, la colpevolizzazione folle per la scomparsa di quest'ultimo, il rapporto intenso con una delle due sorelle (Cortellesi) e quello autodistruttivo con la fidanzata Cinzia (Trinca), le cliniche psichiatriche, il ritorno in Africa alla riscoperta delle radici, la passione per la motocicletta, il concerto eseguito con un dito solo lasciando il pubblico di stucco, fino al suicidio, avvenuto a soli 36 anni, nel 1995.
A dare forma ed espressioni al tormento di Luca Flores - che visse la sua fortuna artistica nel corso degli anni '80 - c'è un gigante della recitazione come Kim Rossi Stuart. Se grandissima parte dei meriti del film è sua, una menzione va fatta per lo straordinario lavoro di montaggio sul sonoro e sulla pellicola compiuto da Marco Spoletini e per la notevolissima direzione degli attori, tra i quali dopo anni ritroviamo un Corso Salani con molte rughe in più ma capace di prove sempre impressionanti.

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