Regia di Giancarlo Scarchilli vedi scheda film
Eccola qui, questa generazione di writers, scheggia non impazzita dei tremendi sotto il cielo, delle notti prima degli esami, dei vecchi malintesi che si chiamavano pantere o cos'altro della specie animale. Spettatori intelligenti di tutto il mondo unitevi! Perché il cinema è altro. La commediola con risvolti paradrammatici di Scarchilli è un insulto persino alla noia. La falsa trasgressione che vi aleggia provoca pruriti su tutto il corpo e soprattutto lì. La presunta creatività che sorregge un plot da sitcom pomeridiana su Italia 1 per dodicenni lobotomizzati, è da diario scolastico. E la messa in scena quanto di più televisivo (appunto), didascalico, ovvio e dunque di insopportabile e quasi involontariamente provocatorio si possa immaginare. D'altronde, una parte del cinema italiano si è sempre comporato così: "scoperto" un filone, si accoda senza ritegno, sfruttando volti e corpi come in un call center, che "recitano" come se si trovassero alla festa di compleanno del compagno di scuola. Scommettiamo che, tra qualche anno, buona parte del cast di Scrivilo sui muri ce lo ritroviamo sull'Isola dei Famosi (o su qualche zattera alla deriva...), morti di fama disillusi, soldati di un "cinema" senza respiro, senza senso, senza via di scampo?
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