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Open Water 2: Alla deriva

Regia di Hans Horn vedi scheda film

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La recensione su Open Water 2: Alla deriva

di mc 5
4 stelle

Difficile imbattersi in un film dove non c'è una sola cosa che funzioni: questo è il nostro caso. Partiamo male già col titolo: come diavolo si fa a chiamarlo "Open water 2" quando rispetto al precedente "Open water" non esiste un punto di collegamento che sia uno? Ma chi lo ha sceneggiato questo film? Un nonnetto della bocciofila?? Ragionando su questo obbrobrio, credo di avere individuato il punto, ciò che mi ha urtato di piu' i nervi: il modo in cui gli sceneggiatori (oddio, "sceneggiatori" è una parola grossa...) hanno lavorato per PRODURRE ANGOSCIA. Ora: in un thriller che ci sia malessere, nel senso di una "minaccia sospesa", è essenziale e necessario, ma qui è indisponente il modo in cui si succedono eventi negativi, un modo artificioso, forzato, meccanico, invasivo, insistito, demenziale. Angoscia a fiumi, dunque. E creata con espedienti narrativi che definire cretini e' un complimento. Insomma i 6 giovanotti isolati in mezzo al mare riescono a diventare così antipatici che ti vien voglia di invocare l'arrivo di un branco di squali (a digiuno) che se li mangi e che sia finita lì. Di squali invece nel film neanche l'ombra, nemmeno una mezza pinna vista da lontano. Ah, un dettaglio: per sottolineare l'epicità tragica della sfiga, nei momenti piu' angoscianti, parte un commento sonoro che sta a metà fra il "Morriconiano" e la Musica Sacra (!). Ma di questi scalzacani d'attori, di queste insulse facce da telefilm americano, ne vogliamo parlare? No, è meglio di no. In una storia del genere (un'ora e mezza sempre nella stessa location e con le stesse 6 facce) la cosa interessante diventa inevitabilmente l'indagine psicologica sulle personalità dei 6 protagonisti, l'introspezione, l'analisi dei personaggi, il deflagrare delle emozioni individuali in una situazione estrema come quella qui rappresentata...E invece ci troviamo di fronte a 6 deficienti, i cui caratteri e personalità sono definiti talmente male che ti vien voglia di mandarli a cagare. Faccio solo due esempi. C'è una puttanella scema che ad un certo punto dà di matto e si mette a formulare frasi da intellettuale ed ha addirittura una crisi mistica. Poi c'è il ganzo proprietario dello yacht che confessa singhiozzando che in realtà lui è un impiegatuccio che ha sempre simulato d'esser un riccastro. Per la serie: "niente è cio' che sembra"...Mecojoni!! Che trovate geniali!!
Terrore? Panico? Angoscia? No. Il VERO incubo è che l'anno prossimo ci tocchi un "Open water 3 ".

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