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Giovani aquile

Regia di Tony Bill vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Giovani aquile

di Paul Hackett
4 stelle

Da molto tempo sono affascinato (e nella stessa misura respinto) dalle terribili vicende di quello spaventoso ed insensato carnaio che fu la Grande Guerra e, per questo motivo, ero molto curioso di vedere questo film del quale avevo letto diverse recensioni positive. Purtroppo sono rimasto molto deluso. Da un punto di vista storico la ricostruzione è francamente risibile: la Prima Guerra Mondiale è stata una guerra sporca ed orribile, combattuta nel fango delle trincee, consumata in vani ed assurdi attacchi suicidi contro le mitragliatrici nemiche ed in feroci corpo a corpo con ogni arma a disposizione... milioni di morti, intere generazioni bruciate nel fuoco di una guerra inutile, preludio ed antefatto di una ancora più terribile che sarebbe scoppiata una ventina d'anni dopo... nel film di Tony Bill tutto questo orrore s'intravede a stento, la guerra è raccontata come una questione privata di pochi intimi e dei loro cavallereschi e pionieristici scontri nei cieli di Francia, tra atti di eroismo, amori nascenti, amicizie virili e via banalizzando. I duelli aerei sono ben fatti e caratterizzati da buoni effetti speciali ma sono frutto di una evidente spettacolarizzazione che poco ha a che fare con la realtà storica, a cominciare con gli abbattimenti di aerei che si susseguono in maniera frenetica e continua, manco fossimo in un videogame. Per darvi un'idea, l'asso dell'aviazione italiana Francesco Baracca, in oltre due anni di combattimenti e circa 60 missioni, riuscì ad abbattere una trentina di velivoli nemici: nel film di Tony Bill una trentina di aerei tedeschi vengono fatti fuori in 4-5 missioni, senza preoccuparsi troppo dell'assurdità della cosa. L'apice del ridicolo involontario lo si tocca probabilmente con il combattimento contro lo Zeppelin che, attorniato da aerei di supporto, ricorda in maniera imbarazzante la Morte Nera di "Guerre Stellari"! Persino i costumi sono realizzati con poca attenzione e i soldati tedeschi in una scena utilizzano addirittura l'elmetto che avrebbero adottato solo con la Seconda Guerra Mondiale. Se il contesto storico è quantomeno carente, la parte narrativa è decisamente avvilente: "Giovani Aquile" è un banalissimo coacervo di retorica, con personaggi francamente ridicoli e stereotipati. Tony Bill non ci fa mancare nessun luogo comune cinematografico: il cowboy solitario e romantico, la bellissima francesina, il cinico individualista, l'uomo di colore che combatte anche per il proprio affrancamento, il codardo che saprà riscattarsi, il mite timorato di Dio, il francese altezzoso, l'ufficiale bonario, l'avversario leale, il crucco sadico e spietato e via banalizzando lungo le interminabili due ore di un film scontato e terribilmente prevedibile, nel quale è troppo facile intuire cosa accadrà nella scena successiva. Il cast è decente ma travolto dalla piattezza di una sceneggiatura senza sorprese e ridicolizzato da dialoghi che lasciano sovente a bocca aperta per la loro pomposità (quello che ne fa maggiormente le spese è il povero Jean Reno). In definitiva un film assolutamente deludente: voto mediocre.

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