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Follia

Regia di David Mackenzie vedi scheda film

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Psychomamma

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Follia

di Psychomamma
2 stelle

Inizia con la noia, prosegue con il fastidio. Ma poi peggiora.

 

   Dai commenti entusiastici capisco che la maggior parte di coloro che hanno amato questo film è sostanzialmente perché hanno amato il romanzo. Ora, siccome sono nata di piedi e quindi al contrario, ho trovato solo un caso in cui un film tratto da un romanzo mi sia piaciuto ovvero "Il nome della rosa", ma la verbosità di Eco è veramente insostenibile per me. Del resto è normale che un film sia il riassunto del riassunto dell'impressione che lo sceneggiatore ha avuto del romanzo in questione. E di ciò viene fatta la riduzione cinematografica. Scrivo tutto ciò non per vantarmi della mia strabiliante cultura ;) , ma per voler mettere una toppa a questo disastro titolato "Asylum" o "Follia" che dir si voglia.


   La storia è questa: un disgraziato che chiameremo Max Raphael è tristemente sposato con la triste Stella. Max è un valente psichiatra (in gambissima eh?!) che viene mandato come vice direttore al Manicomio (ops, Ospedale Psichiatrico). 

Per lui comincia una nuova vita di gratificazioni a livello non solo personale, ma anche economico. Ma, ahimè, trascura emotivamente la moglie e il figlioletto Charlie a cui chiede il sacrificio di vivere nella comunità dell'ospedale che è a tutti gli effetti una piccola cittadina abitata anche dai familiari dei dipendenti.


Così Stella conosce tra gli altri il direttore del Manicomio, un esimio medico, Peter Crave, che viene folgorato dalla brillante esuberanza di Stella al cui confronto una triglia congelata appare come Lady Gaga ubriaca, e Edgar (ogni volta che viene detto questo nome lo trasmuto in EdgarAbito e mi rovina l'atmosfera..) un malato che ha ucciso la moglie a martellate per poi dilaniarla per pura gelosia.


Stella rimane folgorata da questo buon partito, tenta comunque di resistergli con tutte le sue forze, lotta strenuamente con le unghie e con i denti, contrasta fervidamente il desiderio, ma armata di vestitino bianco come il candore della sua anima pura, va da Edgar e si lascia smutandare in un amplesso di ben 5 secondi netti. In effetti mi stupisce anche il fatto che si sia messe le mutande..
Finito il rapporto come nulla fosse si alza e se ne va. Visibilmente soddisfatta. Che una triglia congelata al confronto sembra Moana Pozzi.


Sarà il fisico oggettivamente niente male di Edgar (stiamo parlando di Marton Csokas) a cui tutte, infermiere, le malate, ecc.. inspiegabilmente resistono..forse perché è uno psicopatico?, sarà che vedendolo giocare con il proprio figlioletto gli fa tenerezza, Stella decide che la durezza dell'uomo le appartiene e, "daje de tacco, daje de punta, quant'è bona sora Assunta", iniziano a farlo in tutti i modi, in tutti i laghi, in tutti i luoghi.


Nel frattempo scopriamo che Edgar è il paziente preferito del dottor Crave. Edgar è manipolatorio, ma non è niente a confronto di Crave che oltre ad essersi invaghito di Stella ambisce anche alla direzione del Manicomio. Quindi ha architettato l'incontro tra Edgar e Stella per centrare i suoi obiettivi.


Nella struttura circola subito la voce dello scandalo. Il direttore intima a Max di tenere sotto controllo la moglie, ma lui è troppo innamorato, o scemo, di Stella per non credere alle sue bugie. Edgar riesce a fuggire dal manicomio con la complicità di Stella che lo raggiunge poco dopo.
I due piccioncini vivono di sesso e stenti in un sottotetto aiutati dall'assistente che Edgar aveva  quando era un mediocre scultore.

L'assistente si innamora di Stella e non trova di meglio da fare che dichiararsi davanti ad Edgar che fa gli auguri ad entrambi riempiendoli di mazzate.


Trovando che Stella tutto sommato apprezza queste accortezze visto che non è fuggita a gambe legate (forse avrà qualche handicap e sa solo allargarle..)  Edgar decide di farla contenta e la riempie di dolci pugni e languide manate un giorno sì e l'altro pure, condendoli anche con velate minacce di morte. Colpita testualmente da cotanta premura Stella corre dall'amico assistente scongiurandolo di trovare delle medicine per il suo cuccioloso amato. Per tutta risposta l'amico le dice di scappare via perché sa bene come le coccole di Edgar abbiano ridotto la moglie. "Che cuore insensibile", avrà pensato Stella che rimane impietrita quando finalmente la polizia riesce a trovarla e riportarla a casa, mentre Edgar riesce a fuggire.


Il povero Max che intanto ha perso il suo lavoro e si è trasferito in un altro ospedale ai confini della realtà, riprende in casa Stella senza battere ciglio convinto che con la donna in questione, malgrado abbia mollato lui e il figlio per uno psicopatico, possa ricostruire una bella famigliola serena piena-piena-piena di ammmore.


Ora qui vorrei fare una digressione: non è la prima volta che vedo in un film una donna talmente insignificante che una triglia congelata apparirebbe al confronto come Rita Levi Montalcini, fossi un uomo non la prenderei neanche per fare le pulizie in casa per timore che la sola presenza mi secchi le piante e mi sbiadisca la tappezzeria (figuriamoci come avvizzirebbero le mie cosine più care), e che nei film tutti, e dico tutti: organici e inorganici compresi, farebbero carte false per lei. Io boh, non capisco. Almeno avesse le tette.

 

Ma torniamo al dunque. Anche Stella in effetti vorrebbe riavere una famiglia da cartolina, ma con Edgar con il quale riesce di nuovo ad entrare in contatto. Così progetta la fuga con lui con l'intento di portandorsi dietro anche il figlioletto in modo che il pargolo possa crescere erudito da un così fulgido esempio di lucidità e galanteria che è Edgar.
Ringraziando Dio viene intercettato dalla polizia e, tra i pianti e le urla di dolore di Stella, portato via.
Il povero deficiente di Max riprende con sé Stella però questa volta almeno lo vediamo leggermente alterato.


Il giorno successivo Stella accompagna Charlie in gita su un fiume. Mentre il bimbo stava pescando, cade in acqua e affoga mentre la madre rimane inerte ad osservarlo completamente imbambolata dal dolore scaturitole dalla separazione da Edgar.

Il figlio la chiama, lei niente.

Il figlio urla, lei niente.

Il figlio muore, lei, che te lo dico a fare?, niente.
Forse è meglio che Charlie sia morto così invece che sotto le mani di Edgar pensando a che straccio di mign...ehm..madre sia Stella.


Dopo i funerali viene ricoverata direttamente dal dottor Crave che nel frattempo è divenuto direttore del manicomio. Distrutta e confusa Stella chiede se Charlie fosse morto per poi riprendere immediatamente cognizione di causa informandosi se Edgar fosse in quella struttura...Ma li mortacci sua!
Se ad Archimede fosse bastata una leva per sollevare il mondo, a chiunque basterebbe una leva, magari tipo spranga, per rimettere in equilibrio i sentimenti di Stella.


Ad ogni modo c'è più poco da dire: Crave "cura" Stella e si fa promettere di sposarlo in cambio di un incontro con Edgar. L'incontro avviene, ma è roba di un milionesimo di secondo tra la folla. Stella disperata sale sul tetto e si butta giù.
Le sue ultime parole sono "Perdonatemi". No, scherzo, le sue ultime parole sono "Lasciatemi sola" come ad intendere che tutti le abbiano rotto il caxxo. Ma vafffffff....!!!!


   Orribile, film orribile. Il romanzo non lo so, ma il film non si può guardare.


Natasha Richardson: una triglia congelata (e ho fatto un complimento). 


Marton Csokas: in un'altra recensione ho scritto che emana tanto testosterone da far crescere la barba anche al televisore. In questo film il suo testosterone è stato completamente risucchiato.

Vuoto, piatto, imbarazzante.


Ian McKellen: che Dio lo benedica, ogni cosa che fa, passando dai cinecomic, ai film epici alle gay sit-com rimane un grande attore.

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