Espandi menu
cerca
Prey - La caccia è aperta

Regia di Darrell Roodt vedi scheda film

Recensioni

L'autore

scapigliato

scapigliato

Iscritto dall'8 dicembre 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 137
  • Post 124
  • Recensioni 1361
  • Playlist 67
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Prey - La caccia è aperta

di scapigliato
8 stelle

Il modello spielberghiano è, più di quello hitchcockiano, il modello più usato per il beast-movie. Soprattutto per quanto riguarda le soggettive del “mostro”, che non sono mai state riproposte con la stessa efficacia dell’originale de “Lo Squalo”. Qui, infatti, le soggettive dei leoni sono proprio fuori luogo. Il film in sé è un piccolo prodotto di intrattenimento ed è fatto bene. È molto stilizzato, ma in questo genere, se si vuole fare “solo” un film di questo genere, è una pratica normale e per nulla attaccabile. Ho trovato odiosa la ragazza, e quasi simpatica la donna. Un applauso al piccolo figlioletto che insieme ai leoni è il personaggio più bello e meglio riuscito. Peter Weller, sebbene defilato e in una mise alla Gianni Morandi, sa rendere il suo ruolo sufficientemente. Buco nell’acqua invece il cacciatore. Già essendo di per sé un ruolo tra i più codificati, il cacciatore bruto, scorbutico, solitario, “selvatico” e scontroso, per riuscire davvero, o va plasmato secondo l’archetipo oppure gli vanno creati dei tratti originali. Ma né la sceneggiatura né l’attore che lo interpreta sono stati in grado di fare un buon lavoro.
Il film è godibilissimo, perché i leoni sono veri e non ricreati col digitale (che s’inceramente c’ha rotto) e anche quando vengono uccisi o sventrati i loro “fantocci” sono molto concreti, plastici. Cosa che il digitale, orgasmo solitario per i tecnocrati buffi e maldestri, non saprà mai sopperire. In più l’ambientazione africana permette una serie di inquadrature da National Geography che sono notevoli. É un giochetto da ragazzi, ma fa sempre piacere. Infine, io non condannerei la regia, che giocando sul docu-drama è divertente. Non sono andato al cinema per cercare chissà che domanda (perché ricordiamoci che il cinema fa domande, e non dà risposte), ma solo per godere di un “motivo” e di un “genere” che trovo sempre e comunque affascinanti nonostante le varie imbarazzanti prove. Odioso, va detto, il finale in cui la famigliola sopravvissuta a scapito di malaugurati passanti, è lì tutta in fila, abbracciata e sorridente, in attesa che il padre dica “Torniamo a casa”. Questa chiosa finale, le soggettive dei leoni e la ragazza odiosa, sono i punti detestabili di un film che invece andrebbe valutato più che bene per quello che semplicemente è: un beast-movie che come “The Breed” punta molto sulla plasticità e la verità della minaccia animale, e la puntata è vincente.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati