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Notturno bus

Regia di Davide Marengo vedi scheda film

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La recensione su Notturno bus

di LorCio
7 stelle

Che delizia, l’opera prima di Davide Marengo, che si ispira al romanzo di Giampiero Rigosi e centra il bersaglio con intelligenza. È una commedia ad inseguimento, un po’ thriller di genere e un po’ romantica, con spruzzate di grottesco sopra le righe e spy story mica tanto all’amatriciana, un mix irresistibile nel quale la contaminazione è l’elemento fondamentale per la buona riuscita dell’opera. Potrebbe anche inserirsi, a ragione, nel filone di Fuori orario, in quanto le unità più scoppiettanti del racconto si articolano in un’atmosfera notturna. La storia è quella del tramviere Franz, che si ritrova in casa Lena, una ladra di professione che ha messo, suo malgrado, i bastioni tra le ruote di altri criminali da strapazzo. Tra una corsa e l’altra, un inganno e un sotterfugio, un travestimento e una minaccia, si giunge ad una conclusione lieta per alcuni, mesto per altri, ma comunque sorprendente. Caratterizzata da un ritmo forsennato specialmente nella spettacolare scena dell’inseguimento dei bus (che montaggio!), la regia di Marengo si segnala per brio e vivacità e ha peculiarità che da sempre invidiamo agli americani e che invece ci accorgiamo di avere anche in casa.

 

E poi il cast fa la sua porca figura. Il finissimo Valerio Mastandrea è strepitoso in un ruolo che esalta i suoi tratti recitativi più buffi e malinconici (si accredita come un uomo “normalmente vile”) e ogni volta che entra in scena lascia il segno. Non mi stancherò mai di dire quanto sia bella e brava Giovanna Mezzogiorno, che qui recita una parte, per lei insolita, in modo stupefacente. E poi i comprimari di lusso: Francesco Pannofino (voce di George Clooney e di altri duri di Hollywood) è uno spettacolo di bravura eccessiva e ringhiosa; Roberto Citran, negli inusitati panni (per lui) di cattivo, è di un gelo calcolato; Ennio Fantastichini è magnifico come autunnale e crepuscolare malvivente in cerca di redenzione; Iaia Forte ha un cammeo significativo, idem la partecipazione di Antonio Catania. Incorniciano il film con classe e fantastica disinvoltura, le canzoni di Daniele Silvestri Mi persi e la ormai mitica La paranza.

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