Espandi menu
cerca
La soufrière

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

Recensioni

L'autore

marcopolo30

marcopolo30

Iscritto dal 1 settembre 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 3
  • Recensioni 3021
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La soufrière

di marcopolo30
9 stelle

Straordinario film con il quale Herzog ci racconta un evento, l'eruzione del La Soufriere, che in realtà mai ebbe luogo. Paradossalmente, tale 'non evento' permette invece al regista di mostrarci filosoficamente una quotidianità ben peggiore del disastro scampato. VOTO: 9

La Soufriere” è Werner Herzog centrifugato in appena trenta minuti di film. È la storia assurda e paradossale di un romantico cavaliere d'altri tempi, sempre affascinato dalle storie più estreme, poco importa che servano esse come base per documentari come questo o per film a soggetto. Nella fattispecie il soggetto è un misconosciuto vulcano ubicato nel sud dell'isola della Guadalupa francese, prossimo (nel 1976) a una devastante eruzione, tanto da indurre le autorità dell'isola allo sgombro forzoso dell'intera popolazione. Una manciata di anziani del luogo decide però di restare e aspettare che si compia la volontà di Dio, e tale notizia dovette evidentemente risultare a Herzog troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. E così, mentre tutti partono, lui arriva in missione suicida in compagnia dei suoi due fidi e non meno folli cameramen. Il paradosso a cui facevo riferimento è che quello che doveva rappresentare l'oggetto del documentario, e cioè l'annunciata, devastante eruzione del vulcano alla fine non avviene (vi prego non prendete questo come uno spoiler), eppure il risultato finale è probabilmente superiore a quel che sarebbe stato qualora tale disastro avesse avuto luogo. Vuoi perché -la ragione più ovvia- in quel caso Herzog e i suoi collaboratori ci avrebbero rimesso le penne e il film non avrebbe mai visto la luce, vuoi perché il regista dimostra straordinaria bravura nel trasformare un 'non evento' in qualcosa di totalmente distinto, in una sorta di filosofica, fatidica attesa che gli permette invece di raccontarci una quotidianità, quella dei contadini dell'isola, ben più magra di quello che qualunque disastro vulcanologico potrebbe mai causargli.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati