Regia di Alexander Ford vedi scheda film
Alexander Ford è stato un nome di punta della misconosciuta (qui da noi) cinematografia polacca del 'novecento (non eccelso, ma valoroso e impegnato, e quindi uno che avebbe davvero meritato una maggiore attenzione di quella che invece gli è stata a suo tempo riservata al di fuori del suo paese d'origine).
Questo Il tramonto degli eroi transitato anche dal Festival di Cannes del 1965, ma con il titolo "Il primo giorno di libertà, non è certamente una delle cose migliori fra quelle da lui realizzate (ma è una delle poche che ha avuto a suo tempo la "fortuna" di essere "importata" e distribuita nel nostro circuito, sia pure in un'edizione davvero pessima, di quelle che - come si suol dire - "gridano vendetta" e della quale si può di conseguenza parlare con cognizione di causa).. Il film appare stanco e disomogeneo (e il tempo nel suo caso è stato davvero impietoso) soprattutto a causa di un ritmo un pò "recalcitrante" e di una "inadeguata" versione italiana che contribuisce a renderlo oggi più che allora, troppo programmaticamente didascalico.
Soffre soprattutto di una forte dose di ambiguità non solo ideologica, ma anche tematica con i suoi ricercati preziosismi formali (quasi un "virtuosismo" della violenza) utilizzati per descrivere e narrare le degenerazioni e i contrasti (anche sociali) che la libertà appena conseguita dopo i lunghi anni di guerra, di prigionia e di sottomissione provoca e incrementa, rendendo molto più arduo e difficile il percorso di effettiva "rinascita".
Interessante la prova degli attori (Tadeusz Lomnicki, Beata Tyszkiewicz e Tadeutz Fijewski).
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