Regia di Gianni Puccini vedi scheda film
E’ un film importante per Manfredi che lo vide vero protagonista di un cinema di un certo rilievo e con un personaggio scavato, anche se fuori dai canoni italiani, e proprio per questo non gli fu riconosciuto il valore che aveva. Un’idea fra Sogni Proibiti e Le Belle di Notte di René Clair, anzi io sarei più propenso per quest’ultimo, per il personaggio meno clownesco che il film americano ha. Si parte da un soggetto scritto a diverse mani fra cui il regista Elio Petri e lo stesso Manfredi, una fotografia firmata dai De Palma che ha tutta una sua ricercatezza insolita per il nostro cinema, magari Puccini non ha la verve giusta per sostenere fino in fondo la storia, e qua e la non raggiunge i livelli che ci si aspetterebbe. Manfredi è invece perfettamente centrato nel suo personaggio con una performance che va fuori dai canoni normali della nostra commedia all’italiana e riprende semmai certi concetti di Gogol, da cui Lattuada aveva tratto un film discreto come Il Cappotto e Soldati Le Miserie del Signor Travet.
Una storia fra sogno e realtà per il grigiore di vita che è costretto avivere il protagonista
Sarebbe partito bene, ma non aveva gli strumenti giusti per sostenere un cinema ben strutturato e lo si vede poco dopo
Un'interpretazione diversa e forse fuori, all'epoca, dai canoni che il pubblico si aspettava
Una delel sue milgiori possibilità al cinema, peccato che il film non ingranò come doveva
sempre un ottimo caratterista e non solo
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