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Illuminazione intima

Regia di Ivan Passer vedi scheda film

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sasso67

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La recensione su Illuminazione intima

di sasso67
8 stelle

In generale, la vita è un insieme di prove prima del grande concerto: figuriamoci nella Cecoslovacchia degli anni Sessanta. In concomitanza con altre avanguardie, la Nova Vlna cerca un modo nuovo di fare cinema, un modo che in una società comunista ingessata come quella ceca (e slovacca) appare addirittura rivoluzionario. Con il suo perdersi nella descrizione di particolari alle volte banali ed altre volte surreali (come la contadina che prende il sole in un campo, mentre gli uomini escono dal cimitero per orinare al muro di cinta), Ivan Passer, al suo unico film cecoslovacco, descrive una paralisi, ben sintetizzata nella sequenza finale, nella quale i commensali non riescono a bere una bevanda, dovendo aspettare che si sciolga lo zucchero. L’andamento del film è quello tipicamente svagato della Nova Vlna, dove si cercano le maniere giuste per criticare liberamente un sistema dove veramente liberi non si può essere. Come spesso accade, si sceglie l’orchestra (lo fece anche Fellini in Prova d’orchestra) oppure il corpo dei pompieri, per dire qualcosa su un’intera società. E Passer lo fa qui con beffarda serietà.

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