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Crimine silenzioso

Regia di Don Siegel vedi scheda film

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La recensione su Crimine silenzioso

di marcopolo30
7 stelle

Spin-off della fortunata, omonima (nell'originale inglese) serie tv. Don Siegel realizza un'opera dalle due facce: grigia la prima, ricalcata sulla serie tv, assolutamente magistrale la seconda, con l'entrata in scena di un trio criminale memorabile.

The Lineup” è stata una serie televisiva (e prima ancora, serie radiofonica) di grande successo andata in onda negli Stati Uniti negli anni '50. È stata un po' una serie pioniera, nel senso che seguiva il crimine oggetto del contendere dal punto di vista delle procedure d'indagine della polizia. Una sorta di “C.S.I.” antesignano, insomma. Nel 1958, quando la serie TV era arrivata alla quinta stagione, Don Siegel ne dirige una sua versione per il grande schermo, non snaturando la struttura dell'opera ma modificando con grande maestria (da par suo) l'angolo di ripresa. O per essere più precisi: aggiungendo alle sopracitate procedure di polizia anche quelle, non meno dettagliate, dei criminali. Ne vien fuori un oggetto dai due volti che parte in quarta con la roboante scena del furto della valigia all'aeroporto. Fa a questa seguito però una mezz'ora buona di diligente compitino nel quale ci si limita a seguire le indagini -invero piuttosto grige e anonime- condotte dal tenente Guthrie e dall'ispettore Asher, personaggi mutuati dalla serie tv e interpretati peraltro dai medesimi attori (Warner Anderson e Marshall Reed, rispettivamente). La marea cambia con l'entrata in scena della fantastica accopiata criminale formata dal sociopatico Dancer (Eli Wallach) e da Julian (Robert Keith), una sorta di filosofo del crimine e mentore del primo, a cui va immediatamente ad aggiungersi Richard Jaeckel nel ruolo di asso del volante. Qui davvero il film prende vita, decolla, lasciandosi dietro la monodimensionalità paratelevisiva della prima parte per trasformarsi in un poliziesco con gli attributi degno dei migliori lavori del celebre regista. Magistralmente realizzata poi la resa dei conti con “The Man” al museo Sutro's. Indimenticabili alcune frasi messe in bocca a Julian, ne cito a mo' di esempio una particolarmente suggestiva: “When you live outside the law, you have to eliminate dishonesty” (“Quando vivi al di fuori della legge, devi eliminare la disonestà”. Nel complesso, voto 7 di media matematica tra il 5 della prima parte e il 9 della seconda.

 

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