Regia di Bruno Colella vedi scheda film
Da quando salì alla ribalta esondando dall'ambiente dell'hard, Moana è sempre stata un personaggio ambiguo e controverso. In quest'opera dal forte sentore biografico, le scene "intimistiche" che la vedono impegnata, rivelano in realtà un'attrice ormai quasi fatta, che nel cinema di fiction avrebbe potuto far meglio di almeno alcune altre delizie
nazionali (senza fare nomi) quali, neanche troppo alla lunga, si son poi rivelate essere, chi più chi meno, delle complete o quasi, delusioni, per non dire, talvolta... bufale. ;)
In certe scene dicevamo, in cui la donna, Anna Rosa Pozzi, è in qualche modo messa a nudo, un nudo emotivo per fortuna - o sfortuna, dipende dai gusti ;) - e magari non avviene in maniera eccelsa (non è un Truffaut questo, ma ci prova almeno a elevarsi sopra l'inutilità), l'attrice, qui vestita, da prova di se lasciandosi andare in qualcosa di più profondo che non siano le sue famigerate la quanto impudiche grazie... concedendo un minimo di intima sensibilità, di sentimento, che pare vero, e persino un po' toccante... purtroppo subito risolto alla bene e meglio, dal piglio da commedia appena appena drammatica, in cui vira subito il film, non appena tornano in scena il toscanaccio Novelli di "pawkoskiana" memoria, nel ruolo del padre, e l'emblematico Flavio Bucci.
Insomma, non un capolavoro questo "Amami", ne tantomeno la vera biografia, il biopic sulla discussa ed anche rimpianta "attrice in rosso"... ma è sicuramente commestibile...
Inoltre qui, l'hardente Moana, al tempo sebbene già ritoccata dalla chirurgia, appare più vera, più brava che figa o bona o comunque voi l'abbiate vista, giudicata, catalogata e goduta.
Personalmente... io, la Moana più bella e prorompente, sensuale e fascinosa, non l'ho vista in un pornazzo... niente affatto... anzi , di sue performance, ne ho viste due soltanto... (le preferivo le colleghe a stelle e strisce, proprio di un altro livello ma tanto, lì si, la veneravo in un suo spettacolino da fantozziana memoria, il misconosciuto"frutto proibito" in onda su qualche TV regionale a metà degli '80 e poi, vs bèh, la mitica "l'araba fenice")...
No, non dai pornazzi s'attinge la mia attrazione "penale" per il mito in questione... bensì da quella pur divertente cagata PAZZeSCA che fu il pur simpatico "Doppio misto", ove divise il set con l'altra icona - non di erotismo, ma giusto di stolta sensualità, che ben definiva ampiamente il personaggio che - non fu - ma solo rappresentò a quei tempi, la conturbante Tiní Cansino;
Lì, in quel banalissimo filmetto, Moana sfoggia davvero una prorompente sensualità, genuina e devastante, risultando praticamente ed incredibilmente, quasi la migliore del cast... comprendente di Gigi, Andrea, Gianni Ciardo ed il mestierante Silvio Spaccesi.
In effetti, in quel titolo, Moana resta anche l'unico motivo per guardarlo, quel filmetto ;)
Pochi anni prima, da lei, già si lasciò tentare persino un giovane ed ispirato Carlo Verdone per uno dei suoi più grandi successi di sempre, "Borotalco", in cui la bella ed ancora "vergine" Moana, ci apparve in veste di sirena tentatrice in una vasca a vetro, nel lussuoso appartamento di quel memorabile "Manuel Fantoni".
Per me sufficiente, 6...
Non sono le foto che andavo cercando... non le rendono giustizia, ne a lei, alla sognata, desiderata, bagnata Moana... ne alla Fast food più Fast di tutte ;)
PS. le due si incontrarono più di una volta in quel di "Drive-in".
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