Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Voto 6. Richard Gere, gioia e dolore di questo film. Non c’è dubbio che questa produzione ha di fatto consacrato l’attore come sex symbol di una generazione, ma allo stesso tempo si evidenziano i suoi vistosi limiti di recitazione, poiché nel viso di Gere c’è spazio per ben poca varietà di espressioni, anche se invecchiando è migliorato. Il mondo cinico della prostituzione, dove non c’è spazio per i sentimenti, è l’ambiente emotivo in cui si vede spuntare un remoto angolo di amore, sofferto e contrastato. A metà strada tra il giallo e il sentimentale, non è certo un capolavoro ma si fa vedere. [06.05.2007]
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