Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Schrader con Taxi Driver (di cui era lo sceneggiatore) aveva tastato il polso degli U.S.A. post-vietnam con una storia precisa e diretta. In American Gigolò, come regista, legge gli U.S.A. degli anni '80. Questo film è un quadro perfetto di cosa gli anni '80 sarebbero stati nei valori, nei consumi, nella musica... Gere ben rappresenta il prototipo della bellezza perfetta ed astratta, e diventa il corpo-attore che gli anni di Regan pretendono: una bellissima figura, una macchina di piacere, che tutti vogliono, che tutti a pagamento possono avere e che tutti sono pronti a lasciare quando non serve più, una rotella di cui il sistema non ha più bisogno. Il sesso e il piacere cadono nel perverso, ma il perverso è nascosto dietro luci al neon, vestiti firmati, auto di lusso e tanti dollari. L'uso dei colori e della luce devono aver avuto particolari attenzioni da parte della regia di Schrader, con i tagli d'ombra orizzontali delle veneziane ha influenzato l'intero decennio. Non sono particolari, sono la base di un intero decennio in cui l'occidente ha subito il più grande mutamento culturale del secolo, in cui si è passati dalla società di produzione alla società di consumo. La storia d'amore può essere considerata banale ma è sicuramente sincera nel suo messaggio solo apparentemente ipocrita:l'amore è sopra tutto. Questo film è un capolavoro.
Un solo pezzo torna alla mente..."Call me" dei Blondie in collaborazione con Moroder...e anche loro con un brano hanno segnato un'epoca.
Perfetto. Corpo. Attore. Feticcio. Può (e lo ha anche fatto in parte) vivere di rendita solo con questa interpretazione.
Ha scritto alcuni capolavori e ne ha diretti altri eppure pochi lo ricordano nelle conversazioni di cinema: male! Vediamo di rimediare. Quando parliamo di Scorsese vediamo anche di ricordarci chi gli ha fornito alcune delle sue più grandi opere.
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