Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Commediola modesta nella quale Bolognini si limita a mettere insieme macchiette e stereotipi. Ma quando tali macchiette portano i nomi di Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Alberto Sordi e Gino Cervi il risultato finale non potrà mai essere del tutto deludente.
Commedia non particolarmente originale firmata Mauro Bolognini, nella quale il regista toscano si limita in fondo ad affastellare macchiette e stereotipi piuttosto che a fare della vera satira. Il vigile incorruttibile ed integerrimo che viene punito per il troppo zelo e quello imboscato e nullafacente che gode della protezione di un (millantato) zio monsignore rappresentano lo specchio di una certa Italia, ma è critica sociale davvero all'acqua di rose. In ogni caso, quando le sopracitate macchiette portano i nomi di Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Gino Cervi e Alberto Sordi, bè, allora il risultato finale non potrà mai essere del tutto negativo. Sempre per quel che riguarda il cast si segnalano le presenze di un giovanissimo Nino Manfredi e del piccolo Edoardo Nevola, divenuto celebre l'anno prima grazie a “Il ferroviere” di Pietro Germi. Insomma, non un gran film, ma avercene oggi di commedie poco riuscite di questo livello. Una curiosità, interessante più da un punto di vista linguistico che non per altro, che quello che conosciamo oggi come 'pugile' (o 'boxeur', visto che ci piaciono tanto i barbarismi) venisse allora chiamato 'pugilatore'.
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