Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Almodovar si butta ancora sul surreale ma, come spesso accade a lui, non è convinto fino in fondo. La sua è surrealtà di facciata e non un surreale sotteso, nascosto e penetrante all'interno della storia e dell'ambientazione. Inizia sicuramente benissimo questo suo film e la carica grottesca di sapore anche macabro è davvero eccelente, come è ottima l'idea del "fantasma" della madre. Però Almodovar, come già detto, è uno che gioca con il grottesco ma non lo sente fino in fondo, lui è troppo legato al reale, ad un concetto materiale e pragmatico, non riesce perciò ad andare fino in fondo, a mirare con decisione ad un obiettivo. Nel finale questo è evidente, la madre si scopre che non è più un fantasma e tutto torna in una atmosfera reale, certo c'è sicuramente un clima anche magico o poetico come spesso, o sempre, accade nei suoi film però, manca la surrealtà che è solo acennata e poi negata, confutata dai fatti e dalla voglia di cercare sempre una soluzione che sia concreta e plausibile a livello materiale. Almodovar è troppo legato all'idea del reale, del materiale e non riesce ad andare oltre, ci prova ma non ci riesce fino in fondo e il risultato personalmente non mi soddisfa del tutto. Questo film è l'ennesima conferma del suo attaccamento troppo netto al reale e al plausibile che aveva dimostrato in film come "Legami!" e "Carne tremula"; a parer mio tutti questi film sono capolavori mancati appunto per questa sua ricerca di un senso plausibile che non può staccarsi da una concezione materica. Almodovar riesce a sognare ma non si abbandona mai completamente all'atmosfera onirica, il suo è un sogno a metà.
Ottima.
Brava.
Brava.
Anche lei molto brava. La sua faccia particolarmente strana ed espressiva è indimenticabile.
Sempre brava. E' proprio l'attrice fatta a posta per Almodovar.
Bravissima. Se la smettesse di lavorare in film cretini per Hollywood per dedicarsi solo a film come questo (o d'"autore" in generale), sarebbe una delle più grandi attrici viventi.
La regia non è niente male. E' un grande regista e non si può negarlo però, in questo film non è incisvo come in altri (come i capolavori "Tutto su mia madre" o "Parla con lei") e no si abbandona mai del tutto a un'idea sognante e grottesca della vita, la sua è una troppo forzata ricerca di un significato che, alle volte, è "troppo" concreto.
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