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Doom

Regia di Andrzej Bartkowiak vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Doom

di Paul Hackett
6 stelle

Di tutto un po': "Alien", "Predator", "Resident Evil", "28 giorni dopo" e persino qualche eco di "Evil Dead" di Raimi frullati assieme per realizzare quest'onesto film di sf/horror/azione tratto da un videogame. La pellicola di Andrzej Bartkowiak è elementare e grezza, esattamente come ci si aspetta da un prodotto rigorosamente di serie B, ma tutto sommato risulta abbastanza godibile e non priva di qualche tocco di classe come la notevole battuta di uno dei protagonisti che, mentre viene trascinato via da un mostro, dice: "La mia morte non è prevista!". Oppure come quando, ordinando un massacro di civili che non si sa se siano stati contaminati o meno dal virus, il comandante Sarge cita la celebre (e terribile) frase pronunciata da Arnaud Amaury, abate di Citeaux, che, per sopprimere l'eresia dei catari, ordinò l'uccisione sistematica di tutti gli abitanti di Beziers, senza preoccuparsi di distinguere tra eretici e "buoni" cristiani ("Uccideteli tutti, Dio saprà scegliere i suoi"). La parte comunque più divertente del film sono proprio quei pochi minuti nei quali viene citato pedissequamente il videogioco da cui trae spunto con la visione in soggettiva del soldato nel labirinto infestato da mostri. In definitiva una pellicola non indimenticabile, con un cast non eccelso, fin troppo derivativa e persino un po' noiosa a tratti, ma nell'insieme piuttosto godibile e con degli sprazzi di classe che rialzano decisamente il giudizio: voto sufficiente.

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