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La terra

Regia di Sergio Rubini vedi scheda film

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La recensione su La terra

di micarm
8 stelle

Una perla gialla. Musiche e fotografia molto interessati. Trama non scontata.

La terra è una pellicola che mette radici nell'appezzamento di terreno dei protagonisti, un antico casale in calce bianca che ha visto lo scorrere delle vicissitudini familiari di una famiglia con molte questioni lasciate in sospeso.

Luigi, protagonista, un uomo di mezza età che ritorna a casa per firmare l'atto di vendita del terreno che uno dei fratelli vuole vendere per ripagarsi i debiti che crescono a causa dello strozzinaggio esercitato da un mafioso locale, rivela una personalità tormentata da ricordi infelici sul rapporto che ha avuto col padre, motivo per cui non è più tornato a casa.

Dal paese dove torna, si ritroverà a dover fare i conti con i rapporti lasciati all'incuria e non coltivati con i 3 fratelli (di cui uno, è un fratellastro nato dal padre comune e l'amante - motivo di cruenti litigi familiari).

Al centro della vicenda, un omicidio.

Due dei fratelli, gli unici che potevano avere un valido motivo per commettere l'omicidio, sembrano non avere alibi.  

Luigi si troverà immischiato nelle questioni sempre più complicate della sua famiglia, mentre la polizia indaga e i fratelli sospettano l'uno dell'altro: iniziano a venire al pettine nodi che non sono mai stati sbrigliati, rapporti saturi di rancore ma anche di affetto mai esternato.

La famiglia è tutto questo: rabbia, incomprensione e sentimenti di amore. Il legame di sangue lega indissolubilmente tutti i fratelli.

La parola "terra" equivale a "famiglia", sono la stessa cosa e non si ha più chiaro chi sia l'una o l'altra. Se il film si fosse chiamato solo "la famiglia" non avrebbe perso il significato del titolo scelto che è meno generico ma più specifico, perchè è attorno alla vendita di quella terra che si snodano le vicende familiari.

I personaggi si fondono al paesaggio come parte integrante della loro terra che è la loro famiglia.

Le musiche intonate con la prevalenza di strumenti ad arco, si alternano con tempi diversi: a tratti gli archi sono pizzicati - creando musiche incalzanti e piene di suspance che accompagnano i protagonsiti nell'incalzare degli eventi - e poi  ritornano come un'onda carica e trascinante che si abbatte sulle pietre bianche del paesaggio abbagliando metaforicamente persino i protagonisti, lasciandoli fermi tra i ricordi e gli avventimenti, i rapporti non coltivati che si devono costruire in  un tempo troppo  breve e in circostanze troppo complicate.

Se devo trovare un difetto alla trama, almeno personalmente ritengo che l'iniziale ricongiungimento dei fratelli viene descritto con scorrere troppo mellifluo , ma questo non incide sulla bellezza del film.

Consigliato a chi non ama le scene sanguinose che in molti gialli attuali spesso primeggiano, il resto della trama invece è lasciato agli sguardi che parlano da soli, i protagonisti si confrontano con dialoghi semplici, studiati e pesati parola per parola, perchè quelle poche che sono dette almeno lascino incastrare lo spettatore nella tela del giallo accompagnandolo verso il finale.

Lo consiglio. Per me, un bel film.

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