Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
Per essere il 1977, ovvero in piena esplosione dei cosiddetti poliziotteschi, questo Goodbye & amen è fin troppo sobrio (non che manchino azione e tensione, assolutamente): d'altronde Damiani non è regista abituato a scomporsi o ad andare facilmente sopra le righe, sebbene pratico del genere. Pertanto non sorprende la scelta di indirizzare sui canoni classici di poliziesco e film di spionaggio questa pellicola in cui sarebbe stato un gioco da ragazzi calcare la mano su violenza, sesso, volgarità e quant'altro di cui la becera deriva italiana del poliziesco si nutriva a quei tempi; a tal proposito va elogiata (senza esagerare) la sceneggiatura del regista e di Badalucco, già abbastanza esperto in materia di cinema civile (Bronte, Roma bene, anche Io ho paura dello stesso Damiani). Ma i lati positivi dell'operazione si esauriscono qui (e nella discreta colonna sonora dei fratelli De Angelis, perchè no), poichè nel corso di Goodbye & amen non si lesinano luoghi comuni e facilonerie (difficile ascoltare un bandito che chiede un elicottero sul tetto per la fuga senza avere un brividino di nervoso), a partire dall'inquadramento psicologico leggerino dei sequestratori, semplicemente 'cattivi' senza ulteriori approfondimenti. Non è uno dei titoli memorabili del regista, ma neppure un lavoro tirato via. 5/10.
Roma. La Cia sta organizzando un attentato ad un paese africano, ma i piani saltano quando l'ambasciatore americano viene sequestrato da un folle in una stanza dell'Hilton hotel.
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