Regia di Gianfranco Pagani vedi scheda film
Un boss mafioso viene ucciso e il suo potere viene spartito fra tre 'eredi', due dei quali fanno la stessa fine del vecchio capo. Un coraggioso poliziotto inchioda naturalmente il terzo malvivente e la questione fra i due si fa personale.
Poliziottesco trash a opera di uno sconosciuto mestierante semi-improvvisato: Gianfranco Pagani, accreditato come Gian Pagani, le cui uniche esperienze precedenti nel cinema risultano in ruoli di direttore di produzione e quale co-sceneggiatore del non celeberrimo Ciak si muore (Mario Moroni, 1974). A lungo introvabile, Porci con la P38 (e non con le ali) è noto - si fa per dire - anche con il titolo di lavorazione Tre scimmie d'oro; comunque lo si voglia chiamare, rimane un film di indiscutibile approssimazione nella scrittura e nella fattura. Evidentemente la gran parte del budget è stata investita nel cast, nel quale pullulano nomi degni di nota per il 'genere': Raymond Pellegrin, Marc Porel, Laura Betti, Gabriele Ferzetti, Luciano Pigozzi, Lea Leander sono i principali. La regia lascia a ogni modo desiderare come ci si potrebbe attendere: azione, ritmo, violenza sono sottoposti a un trattamento di una certa sciattezza e alcuni inserti di nudo vengono inseriti senza effettive necessità narrative; Pagani si occupa anche del montaggio, del soggetto e della sceneggiatura, quest'ultima a metà con l'aiuto regista Bruno Cortini. Inutile sottolineare le mancanze del copione, sfilacciato, per nulla solido. A firmare la colonna sonora è Pippo Caruso: la cosa senza dubbio migliore della pellicola. 2/10.
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