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Due pezzi di pane

Regia di Sergio Citti vedi scheda film

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La recensione su Due pezzi di pane

di mm40
4 stelle

Due pezzi di pane sono Pippo e Peppe, nomi di eccelsa fantasia, protagonisti di questo film scritto (con Giulio Paradisi) e diretto dal pupillo di Pasolini Sergio Citti; l'intenzione di raccontare con struggente nostalgia di una Roma ormai sepolta, fatta di osterie, stornelli e candidi personaggi come quelli di questo film, è però fin troppo ingenuamente artificiosa. Atmosfere eccessivamente costruite permeano la struttura narrativa di questa pellicola, dialoghi spesso inconsistenti e situazioni fiabesche prive di particolare originalità costituiscono la gran parte della storia; e non bastano a rendere sufficiente il risultato finale neppure i tre ottimi interpreti cui vengono assegnati i ruoli principali: Philippe Noiret, Vittorio Gassman e Luigi (Gigi) Proietti. Le intenzioni sono fin troppo scopertamente svelate nella prima parte del film, nella prima mezzora soprattutto, durante la quale per l'insistenza dei passaggi musicali e cantati sembra di assistere a un musical; nulla di male se poi si continuasse su questo versante, ma così non sarà. A un certo punto la musica lascia il passo al dramma ed è proprio qui che Due pezzi di pane (modo di dire per indicare persone semplici, ma anche chiara evocazione di una miseria materiale - alimentare - qui soffocata da una presupposta ricchezza spirituale) perde di interesse. Vorrebbe essere uno spaccato poetico-umanistico pasoliniano di una Roma del passato prossimo, ma le ambizioni riescono concretamente solo in parte e per lo più ci si affida alla prestanza degli attori principali. 5/10.

Sulla trama

Una donna muore lasciando il suo neonato a due amici cantastorie, che ignoravano di frequentarla entrambi e non sanno quindi chi sia il vero padre del bimbo. Lo crescono comunque amorevolmente, trasportandolo nel loro mondo di melodiosa fantasia.

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