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Storie scellerate

Regia di Sergio Citti vedi scheda film

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La recensione su Storie scellerate

di sasso67
10 stelle

Forse il capolavoro di Citti. Scritto da Pasolini sulla scia dei suoi "Decameron" e "I racconti di Canterbury", il film di Citti  accumula episodi ed elementi derivati dalla tradizione novellistica italiana, e ambientati in epoche diverse, oscillanti tra il Cinquecento e l'Ottocento. Le storie scellerate del titolo sono raccontate da due ladruncoli che, per avere commesso un omicidio, attendono l'impiccagione. Il tratto che accomuna tutti i personaggi del film è la sensualità: trombano, mangiano, cacano e muoiono - quasi sempre ammazzati - in un tripudio di carne e sangue che unisce con un filo rosso il papa e l'ultimo tagliagole. La violenza, in questo film, regna sovrana e non mancano le scene francamente forti, come un paio di evirazioni descritte con dovizia di particolari. Concepito per sfruttare il successo dei film boccacceschi di Pasolini, "Storie scellerate" (ottimamente fotografato da Tonino Delli Colli) risulta migliore della "trilogia della vita" del regista friulano: carico di umori romaneschi amaramente comici, perfettamente nelle corde del regista e dei protagonisti Franco Citti e Ninetto Davoli, questo film sembra la migliore trasposizione possibile, quanto a cinematografia di ambientazione storica, dei "Ragazzi di vita" pasoliniani. (8 novembre 2007)

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