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Il giardino indiano

Regia di Mary McMurray vedi scheda film

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La recensione su Il giardino indiano

di bradipo68
8 stelle

Un giardino maestoso come unico mezzo per elaborare il lutto.Ha appena accompagnato per l'ultimo viaggio il marito  e già sta pensando di rimettere in ordine l'enorme giardino indiano che era il diletto principale del defunto marito.Non è facile per lei vissuta quasi sempre in India servita e riverita trovarsi da sola .Il giardino è un modo come un altro di esorcizzare la solitudine ed in questo è aiutato da una vicina indiana che piano piano fa breccia nella scorza di diffidenza e di aridità che sembra avviluppare Helen,in realtà molto più fragile di quello che sembra.La promessa che foto del suo giardino saranno pubblicate in una rivista specializzata fa motliplicare i suoi sforzi.In realtà il lavoro permette di non farle vivere una vita vuota,piena di rimpianti,uno stato quasi vegetativo in cui lei si trascina stancamente.E anche la sua amica indiana contribuisce parecchio.E quando si tratterà di convincere il marito della sua amica a tornare nella natia India lei riuscirà a farlo con delicatezza toccando i tasti giusti,a costo di ripiombare nella solitudine.Il film è un piccolo trattato di psicologia femminile,fragile,trasparente e delicato come un cristallo,con vocazione all'introspezione.Le due attrici protagoniste(la Kerr appare per l'ultima volta dopo tanti anni di assenza dalle scene)sono straordinarie nel disegnare con estrema sobrietà i rispettivi personaggi.E poi c'è la maestosità di questo enorme,bellissimo giardino in cui la macchina da presa si aggira quasi meravigliata di tanta magnificienza,meravigliosa cornice del rapporto tra due amiche per una purtroppo breve stagione.Ma non è lasciato nessuno spazio alla retorica o alla lacrima facile.Helen ripiomba nella solitudine al centro della propria creatura meravigliosa con semplici sequenze che passano attraverso brevi stacchi dal primo piano al campo lungo....

Su Mary McMurray

esordiente ma si dimostra ben attrezzata per la materia narrativa molto delicata

Su Deborah Kerr

notevole prova dopo tanti anni di assenza

Su

moto brava

Su Alec McCowen

ok in parte secondaria

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