Regia di Dario Argento vedi scheda film
Consideriamolo un esercizio di stile da parte di Argento, come il pugile di classe che gigioneggia contro lo sparring partner. Se ti piace il pugilato ed ammiri lo stile dell'atleta, lo guardi seduto bonariamente sulla panca della palestra, sapendo che stavolta non balzerai sulla sedia. Ma alla fine dell'allenamento, quando spente le luci fai ritorno verso casa, non sarai comunque deluso: purché tu sapessi fin dall'inizio a cosa stavi per assistere. Qui sta il punto. Lo spettatore che si aspetta uno standard "competitivo" potrà rimanerne deluso. Altrimenti si apprezza un esercizio dove, in maniera non banale, vengono ad intrecciarsi trame hitchcockiane diverse in un opera vedibile sino in fondo. Al regista l'onestà di scoprire le carte fin dal titolo, onde si sa dove andrà a parare. Ma ora suona il vero gong, caro Dario torna a farci sobbalzare.
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