Regia di Jean-Jacques Annaud vedi scheda film
La scrittrice giustamente si rivoltò a questa trasposizione, che poi non è nuova per lo schermo, nella sua tematica, qui si punta sulla sensualità forte e sulla ricerca scenografica e fotografica, senza approfondire veramente la figura della protagonista che è la vera perla di tutta la storia, basta leggere il romanzo, quasi autobiografico, della Duras; Dal punto di vista della ricostruzione non ce niente da dire tutto è curatissimo. Il regista è un furbone del cinema internazionale, alle volte ci azzecca e alle volte si trova molto allo scoperto, come in questo caso. Firmata dallo stesso regista la sceneggiatura e con l’apporto buono, e si vede nei tratti, da Gerard Brach (collaboratore di Ferreri e Polanski). Ripeto, l’operazione si perde nella ricerca del proibito, trascurando troppo la psicologia dei personaggi.
La Duras aveva altri approfondimenti, ma qui si naviga troppo in superficie
Sa raccontare, ma qui è troppo superficiale
Volto come dovevva essere
Buona interpretazione
Nel ruolo convezionale della madre
Ruolo come da copione del fratello
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