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Battle Royale II

Regia di Kenta Fukasaku, Kinji Fukasaku vedi scheda film

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La recensione su Battle Royale II

di explorer
8 stelle

Tralasciando lo zoppicante messaggio di pace (che pare più un messaggio di guerra, francamente) e tralasciando quindi ogni messaggio ideologico e politico che traspare dalla pellicola, Battle Royale 2 è un bel film. E che sia superiore al primo è un fatto del tutto soggettivo. Se per il primo capitolo guardare il film senza prima aver letto il manga era un suicidio (essendo quest'ultimo molto più dettagliato e molto più approfondito dal punto di vista psicologico dei personaggi), il secondo episodio della serie lo si può guardare senza usare metri di paragone. Apparentemente simile (perlomeno all'inizio) al seguito ufficiale (e decisamente pessimo) del manga, "Blitz Royale", il film cambia subito le carte in tavola: niente più guerra all'ultimo sangue l'uno con l'altro, ma una guerra tutti insieme contro il "nemico", Shuya Nanahara, il sopravvissuto dell'episodio precedente. Quei geniacci dietro le quinte, autori del programma Battle Royale, hanno quindi pensato di unire l'utile al dilettevole: la partita finirà quando Shuya Nanahara e i membri della Wild Seven (una organizzazione terroristica capitanata dallo stesso Shuya e volta a combattere tutti gli adulti e le loro regole meschine) saranno morti. Le regole non sono cambiate, ad ogni partecipante un bel collare al collo (ovviamente) pronto ad esplodere nel caso qualcuno finisse in una zona off-limits (tra l'altro in questo capitolo l'idea viene accantonata in men che non si dica, e non trova rilevanza) e molto più importante, la nuova variante: ogni alunno è abbinato con un'altra persona, quindi se ne muore una, muore anche l'altra (sempre grazie al mai dimenticato collare). Tutti di nuovo sull'isola (dove per l'appunto si è insediata la wild seven), quindi, e che la carneficina cominci. Il film mostra un ritmo impressionante nella prima metà, senza lasciare un solo attimo di pausa. Le morti sono a grappoli ed esplosioni e pallottole si sprecano. Nella seconda parte, però, si scade in lunghi monologhi, spesso deliranti, sul significato di guerra, pace, e affini. Fossero stati fatti bene, nessuno si sarebbe lamentato, ma qui è un altro paio di maniche. Shuya che per tutto il precedente capitolo è parso incapace di ammazzare una persona, ora è un guerrafondaio senza rimorso, il primo della linea quando si tratta di ammazzare qualcuno. Va bene il preferire la propria vita rispetto a quella degli altri, soprattutto se sono nemici, ma questo cambiamento caratteriale mi sembra eccessivo, a dirla tutta. Scontato il fatto che non appena quelli della wild seven vedono i collari addosso ai malcapitati e costretti soldati, li tirino dalla loro parte. L'ultima parte oltre a elargire metafore ideologiche, regala nel finale un'altra dose di azione e spari all'impazzata, stavolta contro i veri nemici, quelli che vogliono Shuya e compagnia bella all'inferno.
Per chi non ha mai letto e non leggerà mai il manga del primo episodio, e guarderà quindi questi due capitoli con lo stesso spirito, non potrà fare a meno di preferire il primo film, rispetto al secondo, che è decisamente più uniforme e completo (il fatto che il regista della prima pellicola sia morto lasciando a metà il lavoro per quanto riguarda il secondo capitolo, e affidandolo quindi nelle mani del figlio, può avere influito sulla qualità finale del prodotto).
Io, come ho già detto, preferisco questo episodio, in quanto totale novità.
Certo, pensandoci bene, si può dire che questo film non abbia nulla a che spartire con il precedente. L'idea di fondo è stata completamente snaturata, a discapito della profondità psicologica dei personaggi, ancora più misera (è un'impresa ricordarsi anche solo un personaggio, fatta eccezione per i due o tre personaggi principali). Confidando in una nuova edizione del manga (non del film, due mi sembrano sufficienti, onde evitare di scadere nella banalità), non mi resta che augurarmi che chi crede nella giustizia, non lo faccia come Shuja: Cristo, ci mancano solo centinaia di milioni di terroristi in più, in 'sto mondo!

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