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Una donna chiamata Apache

Regia di George McRoots (Giorgio Mariuzzo) vedi scheda film

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La recensione su Una donna chiamata Apache

di mm40
1 stelle

Un manipolo di soldati statunitensi attacca una riserva indiana, sterminando tutti i presenti. Una ragazza però, creduta morta, sopravvive; se ne prende cura un soldato, Tommy, che la chiama Apache e la porta via con sè. Il rapporto di amicizia e quindi di amore che ne consegue non potrà avere vita facile.

 

Giorgio Mariuzzo è maggiormente noto nell'ambiente cinematografico come sceneggiatore, carriera intrapresa fin dalla fine degli anni Sessanta e portata avanti per quattro decenni. Come regista, il Nostro ha prodotto invece molto poco; una delle sue rare direzioni è questo Una donna chiamata Apache, sorta di melodramma sentimentale in salsa western che può risultare bizzarro, atipico, in qualche modo curioso come lavoro, ma che in sè non significa granchè dal punto di vista artistico. E questo sia per i contenuti, come detto non esaltanti, sia per la forma, che lascia ampiamente a desiderare; non per caso Mariuzzo si firma con lo pseudonimo George McRoots. Fra gli interpreti troviamo solamente nomi tratti dalle seconde, terze, quarte e millesime linee del cinema nostrano di genere: Al Cliver, Corrado Olmi, Ely Galleani, Piero Mazzinghi, Rocco Oppedisano e via via, verso l'anonimato più assoluto. Difficile immaginare una pellicola più scialba di questa. 1,5/10.

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