Regia di Edgar G. Ulmer vedi scheda film
Un thriller in cui il ritmo è quello lento e pacato della narrazione. Gli scenari sono finti o irrilevanti, e lo sviluppo della storia è interamente affidato ai personaggi, usati come icone di bellezza, malvagità, avidità, che ricordano i tipi rappresentati nel teatrino delle marionette all’inizio del film. Un’opera antica rispetto alla sua epoca, che richiama perfettamente le cupe atmosfere “fin de siècle”.
Una favola noir, in cui la passione amorosa e l’ambizione artistica formano una diabolica mistura.
I brani tratti da "Quadri di un'esposizione" di Musorgskij aggiungono una nota giustamente sinistra, peraltro in linea col tema della pittura e con l'epoca storica in cui il film è ambientato.
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