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Immortal - Ad vitam

Regia di Enki Bilal vedi scheda film

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La recensione su Immortal - Ad vitam

di giurista81
8 stelle

Pellicola visivamente spettacolosa sia grazie alla vivace fotografia (bellissime le scene con le tonalità verdi fosforescenti) che alle futuristiche scenografie (mi han fatto tornare in mente “Metropolis”) ricostruite in computer grafica. Proprio la computer grafica è uno degli elementi caratteristici dell’opera e forse anche troppo visto che ci sono intere sequenze ed almeno 3 – 4 personaggi tutti ricostruiti con il massiccio ausilio di questa tecnica. Ne deriva un film che sta a metà strada tra un opera cinematografica tradizionale ed un videogame virtuale, un po’ come era avvenuto (nello stesso anno) in Kyashan. Interessante, anche se non facile da seguire, la sceneggiatura dello stesso regista che si contraddistingue per la sua originalità miscelando elementi fantascientifici (i fatti sono ambientati in una New York del 2093), polizieschi (polizia sulle tracce di un fantomatico serial killer), mitologici (presenza di piramidi sospese in aria e divinità egizie come Anubi e altre ancora) e in parte orrorifici (memorabile il personaggio con la testa di uno squalo martello rosso che, per la sua bizzarria, sembra essere uscito direttamente da un racconto di Clive Barker). Presenti alcuni momenti visionari che si vedono piuttosto raramente al cinema come la splendida ambientazione finale in un luogo decisamente immaginario.
Bene la regia che oltre a rivelarsi piuttosto curata e con buon senso del ritmo ricerca continuamente di creare un’atmosfera coinvolgente riuscendoci molto bene.
Bravissimi gli attori con una speciale nota di merito alla protagonista (L.Hardy) che con un look spaziale (pelle diafana capelli blu-violetti) e con costumi ben disegnati (da alcuni dei quali si intravedono le mammelle) si rivela particolarmente attraente oltre che qualitativa nella sua performance. Tra l’altro, come giusto che sia, Bilal non si perita a riprendere le sue provocanti curve regalando anche qualche nudo. Si ricorda, inoltre, la presenza di attori del calibro di Thomas Kretschmann (“Stalingrad”, “La Sindrome di Stendahl”) e soprattutto dell’esperta e brillante Charlotte Rampling (“L’Orca Assassina”, “Zardoz”, “Angel Heart”, “The Village”) la cui presenza impreziosisce sicuramente il valore della pellicola.
In conclusione un’opera che seppur non abbia avuto un successo particolare (come spesso avviene con i films di genere più qualitativi) ha il grosso merito di voler introdurre qualcosa di nuovo e di diverso rispetto alla solita minestra riscaldata che in questi anni si tende spesso a riproporre (vedi gli interminabili remake o i film ultra debitori di pellicole passate). Caldamente consigliato agli amanti di opere bizzarre e visionarie, avranno che per divertirsi ed affascinarsi. Voto: 8

Su Linda Hardy

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