Regia di Olivier Marchal vedi scheda film
il marciume della società per Marchal è una città popolata da personaggi in chiaroscuro, i cui volti sono segnati dalla durezza della vita e i cui corpi portano cicatrici profonde. Il confine Bene/Male viene spazzato via e l'ambiguità si fa strada. La giustizia come istituzione lascia il posto alla giustizia personale, al codice morale, alla dimensione privata. Poliziotti e gangsters si mischiano e si "contaminano". La criminalità si ramifica e si stratifica là dove dovrebbe ergersi la Giustizia. Nulla è ciò che sembra; l'abito non fa il monaco e tanto meno la divisa fa il poliziotto...Gli uomini sono solitudini che si muovono come ombre nella melma cittadina. La riconoscenza è un lusso per chi compie (border line) il proprio dovere. Marchal utilizza i cliché del genere (poliziesco, noir), ma va per la propria strada senza plagiare i grandi maestri del passato, sfornando un prodotto convincente che solo nel finale perde qualche colpo a livello di sceneggiatura. "Gangsters" non sarà certo quel meccanismo quasi perfetto che ritroveremo nelle sue due opere successive ("36, Quai des Orfevres" e "L'ultima missione"), ma è comunque un ingranaggio ben oliato che funziona a dovere! 7,5
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