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La favorita

Regia di Cesare Barlacchi vedi scheda film

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La recensione su La favorita

di mm40
3 stelle

Eleonora è la 'favorita' di Alfonso, re di Castiglia. Il valente Fernando se ne innamora, ignorando chi essa sia.

 

Come trasposizione cinematografica di un'opera lirica - il cui autore è Gaetano Donizetti, con libretto di Alphonse Royer e Gustave Vaez - non siamo di fronte a un capolavoro, certo, ma quantomeno a una pellicola onestamente aderente al testo di partenza e realizzata non senza buone idee di partenza. Gli attori sono adeguatamente doppiati da cantanti lirici, gli unici interventi parlati nel film sono quelli, sporadici, della voce esterna del narratore; girato in bianco e nero, con la partecipazione del corpo di ballo del Teatro dell'opera di Roma e con un cast artistico privo di grandi nomi, La favorita è un lavoro la cui fruizione rimane per forza di cose riservata a un pubblico selezionato di melomani convinti e, oggi come oggi, nostalgici amanti del retrò. Siamo nel 1952 e la giovanissima Sofia Lazzaro, impegnata in uno dei suoi primi ruoli da protagonista, ignora il brillante futuro che il cinema le riserverà; d'altronde non ha ancora neppure scelto lo pseudonimo 'giusto', quello con il quale si rivelerà a livello mondiale: Sophia Loren; al suo fianco troviamo tra gli altri Paolo Silveri, Gino Sinimberghi, Franca Tamantini e Giorgio Costantini. La sceneggiatura, dello stesso regista, prevede una messa in scena sufficientemente vivace e originale che alterna interni in studio e scene in esterno, con un buon numero di comparse oltre agli interpreti principali; se il lavoro di per sè può dirsi scrupolosamente confezionato, il pubblico di destinazione è comunque limitato, come detto sopra. Cesare Barlacchi ha diretto una manciata di pellicole nell'immediato secondo dopoguerra, inserendosi nel filone del melodramma (Tormento d'anime, 1953) e in quello operistico (sua è anche la versione per il cinema di La sonnambula di Bellini, 1952). 3,5/10.

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