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Le conseguenze dell'amore

Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le conseguenze dell'amore

di labbro
8 stelle

Titta è il muro di menzogne che ci riguarda tutti.

Titta sono le pulsioni inconfessate, gli amori che non abbiamo il coraggio di afferrare, i rapporti di coppia consunti dalla inadeguatezza, l'abitudine alla vita e la disabitudine al vivere davvero.

Titta si inietta ogni mattina una dose di autoinganno, per proteggersi dagli altri, e rendere più sopportabile l'horror vacui, la mancanza di senso dei gesti e dei pensieri. E si muove, silenzioso , liquido, attonito, come un pesce che boccheggia in un acquario. Titta ci racconta la bugia di un uomo privo di fantasia, ed invece di fantasia vive.

Vive immaginando Sofia che si spoglia in un camerino.

Vive immaginando che il suo migliore amico (immaginario) Nino, stia pensando a lui, in cima ad un pilastro, in quella eguale situazione di solitudine e straniamento.

Arde di gelosie cocenti e probabilmente insensate, in cui ogni sguardo e parola d'uomo a Sofia possono concretizzare quello che lui sogna da due anni.

Titta è una zona grigia, tra mafia e droga.

Ha una famiglia, ma è come se non esistesse.

Titta è uno che ha ribaltato Whitman, ed ha ridotto il proprio mondo dentro un'ostrica, al riparo da occhi e parole indiscrete, al riparo dall'altro.

E' uno che ti rivelerà insignificanti episodi di sè, come l'aver rubato la minestra al fratellino, per non raccontare orridi segreti , ma anche il caleidoscopio di emozioni che ha rappreso dentro.

Titta è un nome eccentrico in un'esistenza grigia.

Titta è il "viaggio al termine della notte" di un individuo alla deriva, è il libro di Celine sbattuto in faccia dalle due studentesse che hanno interrotto la ritualità del posto d'angolo, nel solito tavolo riservato.

Titta , però, è anche la ribellione a quello stato di cose.

E' il tentativo di uscire da sè, e di affrancarsi da ogni miseria e compromesso, la fuga (fosse anche definitiva) da ogni malinconia, con l'amore per una donna a far da tramite.

Il caso gli sarà avverso, ma il solitario "senza fantasia" alla fine befferà la mafia, riscatterà la sconfitta di un vecchio baro, ed in sovrappiù la propria esistenza miserabile.

Le conseguenze del mettersi in gioco.

E sprofondando nel cemento, degno contrappasso di passioni e pulsioni pietrificate, avrà comunque vissuto il suo primo e consapevole atto di libertà.

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