Regia di Matt Dillon vedi scheda film
Altro esempio di film che visto poco dopo la sua (invisibile) uscita nelle sale a noleggio in vhs non mi era affatto dispiaciuto, anzi, ma rivisto più' di recente (in periodo loch down) mi ha notevolmente deluso. CITY OF GHOST e' l'esordio alla regia di Matt Dillon, attore che dopo due pellicole dirette da Coppola negli anni 80', doveva diventare uno dei giovani divi di Hollywood. Le cose non andarono proprio in questo verso. Qui dirige se stesso in un noir con tutte le carte in regola, anche per via dell'insolita ed esotica ambientazione indocinese in una Cambogia di grande fascino e bellezza, ma che ancora non si è ripresa dal brutale regime dei Khmer Rossi. Squallidissimi bordelli, strade al limite dell'insicurezza e bar frequentati da veri e propri relitti umani. Si parte bene, ma si prosegue male e si finisce anche peggio. Ritmo lento e vicenda che non appassiona, causa anche inutili lungaggini e una durata veramente eccessiva. Assolutamente inutile e pretestuoso il personaggio della bella Natascha McElhon. A questo punto meglio quello più' colorito e bizzarro di Gerard Depardieu. Unico momento felice (se così si può dire) la sgradevolissima scena della ragazza thailandese stuprata, con i tre mafiosi russi che sghignazzano odiosamente. Veramente da pelle d'oca. Pellicola che suscita giusto una certa curiosità', ma niente più'. Voto 5.
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