Espandi menu
cerca
Fuga da Kayenta

Regia di Larry Ludman (Fabrizio De Angelis) vedi scheda film

Recensioni

L'autore

marcopolo30

marcopolo30

Iscritto dal 1 settembre 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 3
  • Recensioni 3021
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Fuga da Kayenta

di marcopolo30
1 stelle

Opera minore all'interno di una filmografia, quella di Fabrizio De Angelis, già di suo 'parecchio modesta. Bassissimo il livello, sotto tutti i punti di vista, da uno script nullo quanto a originalità, alla pessima recitazione di Antonio Sabato Jr., alle musiche di De Masi. VOTO: 1

Tra un sequel e l'altro de “Il ragazzo dal kimono d'oro”, l'ineffabile Larry Ludman, al secolo Fabrizio De Angelis, trovò il tempo per girare anche questo “Fuga da Kayenta”, titolo minore all'interno di una filmografia già di suo a dir poco 'periferica'. Il film è tarlato da talmente tanti difetti che non ha forse senso star qui ad elencarli tutti. Il plot, un'idea di Vincenzo Mannino, è quanto di meno originale si possa immaginare, con idee prese in prestito qua e la da altri film (quando il protagonista arriva per caso in paese è impossibile non pensare al primo “Rambo”, ad esempio) e fuse poi insieme alla meno peggio. Sfortunatamente tale 'meno peggio' rasenta lo zero assoluto. Carenza d'inventiva a parte, alcuni dettagli sono seriamente risibili (passatemi l'ossimoro), si pensi alla scena in cui il protagonista fugge dal retro della casa circondata dalla polizia, giacché la polizia aveva 'circondato' solo il lato anteriore dell'edificio. Delle due una: o lo sceneggiatore andava parecchio di fretta e non ha riletto quello che aveva scritto, o gli attori improvvisavano sparando quindi ogni tanto corbellerie di tal monta. Ma se la storia fa acqua da tutte le parti, il lato più strettamente tecnico del lavoro non è di miglior livello, con protagonista un acerbo Antonio Sabato Jr. (era questo il suo secondo film) e attori comprimari noti (Lou Castel, David Warbeck, Franco Diogene) ma evidentemente poco motivati. E non me ne sorprendo. Persino le musiche firmate Francesco De Masi risultano completamente slegate dal film, quasi fossero un fondo di magazzino invenduto e non creato ad hoc per il film. Il film è d'altronde datato 1991, quando cioè l'età dell'oro del cinema di genere nostrano era ormai alle spalle da almeno tre lustri, e quei pochi che come De Angelis ancora insistevano a realizzarli tali film erano quindi condannati a farlo con mezzi davvero di fortuna.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati