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La Rosa dell'Istria

Regia di Tiziana Aristarco vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La Rosa dell'Istria

di Osmantus
2 stelle

Uno schiaffo alla verità.

Cominciamo. Se una ricostruzione riguarda la Campania o il Lazio, la Sicilia o la Sardegna, il film si farà carico di farci sentire le flessioni dialettali del luogo, vero? Lo conosciamo tutti il dolce napoletano, lo spalmato romanesco, lo stretto siciliano, cosi come l'isolato sardo. Niente, nel raccontare le terre istriane non c'è verso di sentirne l'accento.  Per chi non lo sapesse,  l'unica vera parlata originale si sente una volta sola e per pochi secondi. Quando, arrivati gli esuli al campo profughi in Italia, una donna protesta con l'ufficiale preposto alla raccolta dei dati, e gli oppone che la sua nascita si riferisce al territorio italiano, e non alla Jugoslavia. Detto ciò, questo brutto film poteva rimanere nella testa di chi l'ha pensato. Una storia che fa le capriole per NON dire la verità,  una ennesima, triste, volta. Gli eccidi perpetrati dal popolo slavo comunista non si sono visti, anzi, il fidanzato della protagonista,  arruolatosi volontario nelle formazioni partigiane titine, fa addirittura la parte dell'eroe (che schifo!) "aiutando" la famiglia a salvare il figlio ferito e rimasto a terra prima della fuga in Italia. Nella pellicola esiste solo un "cattivo": il fascismo. Di cattivi comunisti infatti non ce ne sono neppure qui, e mi meraviglio che proprio questo film sia stato trasmesso per la ricorrenza del Giorno del Ricordo.

Esultano i protagonisti per la "libertà" portata dai partigiani, si ricordano solo le imposizioni linguistiche di Mussolini e la deportazione degli ebrei. Nulla invece sulla storia che doveva essere raccontata: massacri e stupri indiscriminati sulla popolazione innocente, vendette assassine sui simboli dello Stato Italiano (impiegati statali, forze dell'ordine, figli e figlie del popolo contadino di etnia italiana che coltivava la terra istriana da sempre) migliaia di persone (non solo italiani) gettati nelle cavità carsiche (foibe) ancora vivi, dove la morte sopraggiungeva lentamente, dalle ferite riportate, spargendo l'odore dei cadaveri in superficie per mesi. 

Un errore madornale voluto? Oppure ignoranza? Magari non si vuole dire la verità perchè ancora troppo scomoda? Disgusto puro, questo film.

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