Espandi menu
cerca
La ragazza di latta

Regia di Marcello Aliprandi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 167
  • Post 16
  • Recensioni 10922
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La ragazza di latta

di mm40
4 stelle

Aliprandi veniva da un apprendistato fin troppo rigoroso (fu assistente di Visconti a teatro negli anni '50) e aveva già lavorato al fianco di Lattuada (Fraulein doktor, 1969) prima di arrivare a scrivere (insieme a Fernando Imbert), dirigere e produrre questo suo primo lungometraggio. Le nozioni tecniche non gli mancano e la voglia di stupire nemmeno: La ragazza di latta è un esordio sicuramente sorprendente, che può spiazzare dal punto di vista dei contenuti, ma che a ben guardare si rivela in buona parte nient'altro che una gloriosa bolla di sapone. Questo perchè l'apologo che il film mette in scena è una storia di resistenza al conformismo che si conclude nella più bieca e rassegnata accettazione dei canoni e degli standard sociali (fin qui argomenti interessanti), ma dai toni fin troppo stilizzati che rasentano in più punti un'ingenuità quasi fiabesca del tutto fuori luogo, che sminuisce l'impatto di critica sociale che il lavoro si propone. Non aiuta in tutto questo l'interpretazione piuttosto sciatta del semisconosciuto Roberto Antonelli, così come Sydne Rome - per quanto nome celebre - non è considerabile un'attrice di risalto; l'unico volto abbastanza noto fra i comprimari è quello di Umberto D'Orsi, relegato però in un ruolo marginale. Aliprandi inoltre tenta (suo malgrado) di saccheggiare Fellini con esiti per forza di cose - di Fellini c'è solo Fellini - disastrosi: D'Orsi-Mastroianni di 8 e 1/2 somiglia più a un insulto che a una citazione/omaggio, così come l'addio del protagonista, nel finale, al suo immaginario harem (ancora 8 e 1/2 tirato in ballo) non ha neppure un briciolo della vivida visionarietà del regista riminese. Non male però le musiche: e non a caso sono di Nicola Piovani. In definitiva: un lavoro dalle pecche evidenti, ma da non sottovalutare a causa di esse, anzi da rivedere. 5/10.

Sulla trama

Osvaldo Rossi vive una grigia esistenza da impiegato in una ditta dove imperano rigore e conformismo. Anche i rapporti con la moglie sono similmente piatti; ma un giorno conosce una bella ragazza di cui si innamora perdutamente: sarà la svolta della sua esistenza?

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati