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Uno scandalo perbene

Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film

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La recensione su Uno scandalo perbene

di alan smithee
6 stelle
IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
La storia incredibile, tra farsa e thriller familiare, dello "smemorato di Collegno", ipotetico reduce di guerra ritrovato mentre vaga senza memoria e senza sapere chi è né dove può ritrovare la sua dimora, poi riconosciuto da una donna e dalla sua famiglia non senza riluttanza, fino a cambiare idea e a pretenderlo anche quando un'altra donna si presenta a rivendicare il suo status di moglie, dividendo l'opinione pubblica del tempo tra sconcerto e colpi di scena degni di una studiatissima soap opera d'antan, diviene un accurato film di costume che ne ricostruisce tutte le scandagliate, incredibili tappe, dall'arresto dell'uomo (Ben Gazzara, enigmatico quanto basta per contribuire a mantener vivo il dubbio sul mistero di una identità contesa fino alla fine), al contatto con la famiglia Canella che ne individua il marito professore della bella e ben più giovane signora Gulia (Giuliana De Sio), fino ad essere conteso da un0altra donna che lo pretende come marito e lo indica come un ex tipografo già reo di imbrogli di tale specie in passato.
Su una sceneggiatura calibratissima ad opera della grande Suso Cecchi D'Amico, il regista e scrittore Pasquale Festa Campanile si impegna in quello che risulterà essere il suo ultimo fim da regista (scomparirà due anni dopo luscita della pellicola, nel 1986);  ne scaturisce un film molto ben calato nella provincia piemontese di fine anni '20, raccontato ed interpretato con finezza e il giusto appeal per renderlo un efficace thriller in costume, basato su uno sconcertante caso di identità irrisolta, mai chiarito veramente, con prove certe e indiscutibili.
Valido, anzi il più riuscito tra tutti, risulta il personaggio di Giulia Canella, pseudo vedova costretta con reticenza iniziale assai visibile a ridimensionare le sue convinzioni, fino a innamorarsi nuovamente e con rinnovata intensità con la persona indicata come suo marito, sino a convincersi a tal punto della sua identità, da impedirsi di poter riflettere sulla circostanza, con la dovuta prudenza ed accortezza del caso. Un personaggio portante a cui dà volto ed anima una ottima, convincente e tenace Giuliana De Sio.
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