La recensione su Minority Report

Siamo a Washington, anno 2054. Il crimine è stato praticamente annullato grazie ad un nuovo sistema, quello del pre-crimine, con il quale la polizia può scoprire un assassinio prima che questo venga effettuato. Le "veggenze" sono eseguite da tre giovani detti "Pre-Cogs", capaci di svelare nome dell'assassino, tempo e luogo del delitto, e possono far vedere (attaraverso un futuristico insieme di immagini da spostare letteralmente con le mani) parte della sequenza dell'omicidio. Danny Witwer è il capo del reparto intervento incaricato di arrestare i malviventi. Tutto sembra andare per il verso giusto, finchè un giorno non succede qualcosa di sbagliato, qualcosa che va contro ogni giustizia: Danny vede il suo volto nella sequenza di un nuovo omicidio, vede il suo nome nella pallina dei nomi del nuovo assassino... Inizia una corsa contro il tempo, per fuggire dai suoi stessi compagni con i quali aveva combattutto sempre il crimine, e per riuscire a dimostrare la sua innocenza. Ma ha solo 36 ore di tempo... "Minority Report" raccontato così sembra quasi banalotto, semplice e lineare. Ma ha qualcosa di geniale che lo contraddistingue da qualsiasi altro film. E' innanzitutto un thriller, con un fascino che richiama più autori letterari e cinematografici; certe atmosfere alla Kafka sono davvero indovinate, e il tema ricorrente nei film di Hitchcock (l'innocente perseguitato che deve dimostrare la sua innocenza) è sempre qualcosa di avvincente, soprattutto se c'è un colpo di scena valido alla fine. Inutile dire che gli effetti speciali e la ricostruzione di una città futuristica e affascinante sono perfetti e affascinano l'occhio in modo sublime, e contribuiscono al divertimento che è già altissimo. Fatto sta che l'indagine è tesa e veloce, diverte nonostante la durata del film (più di due ore e venti), e non è priva di morale. Il libero arbitrio diventa qualcosa di importantissimo nella società che viviamo: la pre-crimine potrebbe essere qualcosa di utilissimo, ma si rivela un fallimento, perchè potrebbe incarcerare le persone sbagliate, potrebbe arrivare persino a farci perdere la nostra umanità. Non è un caso che nel finale i tre Pre-Cogs siano da soli in una casa accogliente, e leggono dei libri: l'umanità è l'unica cosa che può salvare l'uomo, lui può salvare se stesso, e non qualsiasi metodo artificiale, seppur ben congegnato o studiato. Importante il tema della visione e soprattutto una frase, pronunciata dalla Pre-Cog femmina dopo che Danny l'ha rapita: "nel regno dei ciechi, chi ha un occhio solo è re". Bisognerebbe pensarci su parecchio. Ed è importante una frase pronunciata proprio dal protagonista nell'inaspettato finale: "ora puoi decidere tu il tuo futuro". Il nostro futuro, infatti, siamo solo noi. Voto: 9

Sulla colonna sonora

Bella come in ogni film di Spielberg.

Su Kathryn Morris

Fa il suo dovere dignitosamente.

Su Max Von Sydow

Ormai un vero e proprio mito, è un attore professionale e "colto". Ottimo.

Su Samantha Morton

Purezza al cubo. A tratti inquietanti. Il suo viso in primo piano ricorda il feto alla fine di "2001: Odissea nello Spazio".

Su Colin Farrell

Bravo come sempre, è un attore che darà sempre prova di essere all'altezza di ogni ruolo che dovrà interpretare.

Su Tom Cruise

Ottima interpretazione. Cruise è un attore forse un po' troppo sottovalutato; ma vi ricordate la stupenda interpretazione in "Eyes Wide Shut"? Qui dà di nuovo prova di essere un attore validissimo, forse uno dei migliori di Hollywood.

Su Steven Spielberg

Come sempre si domostra un regista originale ed inventivo; nonostante sia odiato da molti resta un grande Autore e lo ri-dimostra con questo thriller fantascientifico adrenalinico, teso, affascinante, bellissimo.