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So che mi ucciderai

Regia di David Miller vedi scheda film

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La recensione su So che mi ucciderai

di Baliverna
10 stelle

Grande noir, teso e asciutto, specie nella seconda metà. Tuttavia il senso di minaccia si avverte già nella prima, ed è altresì evidente che Jack Palance non è un tipo di cui fidarsi. Del resto con la faccia che si ritrova - espressione ambigua e sguardo arcigno - nessuna donna sensata si fiderebbe di lui. Almeno così farebbe se agirebbe col buon senso e l'intelligenza, e non secondo l'istinto, perché purtroppo quello è il tipo d'uomo che fa strage di cuori femminili. Una volta che la donna si fa prendere dai lacci di quella vorace passione, quasi non è più capace di vivere senza il losco figuro. Probabilmente lui intuisce, quando le fa quella scenata dal palcoscenico, che è una donna vulnerabile e in fondo buona, che potrebbe cucinarsi senza troppa difficoltà. E così farà. Se la lavora bene anche con il finto tentativo di fuga e la finta umiltà, sapendo che così ancor più infiammerà il cuore della poveretta. La Crawford, che io non ritengo bellissima, era però decisamente brava, e particolarmente portata ai ruoli drammatici, di angoscia e pericolo. E Jack Palance era proprio il tipo giusto per la parte. Qualcuno mi dirà che David Miller era in fondo solo un onesto artigiano. E io dico che può anche essere, solo nel senso, però, che non aveva caratteristiche autoriali proprie. Sulle sue alte capacità, infatti, non nutro alcun dubbio. Qui sa costruire ottimamente una forte tensione, e il suo modo di seguire con la cinepresa - in lunghi momenti senza dialoghi - i gesti della protagonista che mette in atto il contrattacco è decisamente suggestivo e degno del miglior noir, anche del poliziesco francese. La sua direzione degli attori è anch'essa puntuale. La trama è interessante e ben costruita. Bello il momento in cui è evidente che non tutti sono capaci di compiere un omicidio (senza offesa per Fritz Lang). Il sunto che chi scava la fossa per gli altri alla fine vi cade dentro, e che il male distrugge chi lo fa è addirittura antico (vedasi la Bibbia), ma è sempre vero e attuale. E' interssante anche la rappresentazione della malvagità di certe persone, false, corrotte, perverse, malvage. Il male allora veniva sì rappresentato in tutto il suo orrore, ma senza cinismo, senza qualunquismo morale, e senza compiacimento, caratteristiche che mi infastidiscono non poco in molti film di oggi.
Qualcuno ricorda quando la tv lo ha trasmesso l'ultima volta?

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